Funghi Velenosi
Sarcoscypha coccinea
La Sarcoscypha coccinea è un fungo particolare la cui forma richiama quella di una tazza, per questo motivo in alcuni paesi nordici è chiamato tazza scarlatta degli elfi. Il fungo fu descritto per la prima volta nel 1755 da Carlo Linneo che lo chiamò Peziza cyathoides.
Photo Credit: Patrick Schifferli@Flickr
L’attuale nome scientifico gli fu dato da Pier Andrea Saccardo nel 1889. L’epiteto specifico coccinea significa rosso brillante.
La Sarcoscypha coccinea è diffusa nell’emisfero nord, dall’Europa all’Africa e dall’Asia all’America del sud.
Aspetto
Il fungo può raggiungere un diametro di 5 cm e un’altezza di 2 cm. È formato da una sorta di coppa a forma irregolare con una superficie interna liscia e rossa. La superficie esterna è feltrata e molto più chiara.
Anche se non è visibile, la Sarcoscypha coccinea ha un gambo corto non più alto di 3 cm e spesso sepolto nella terra. Il suo colore è lo stesso della superficie esterna della coppa.
La carne è di colore bianco rosa, elastica senza particolare odori o sapori.
Habitat Sarcoscypha coccinea
Il fungo cresce su residui legnosi dal tardo autunno fino alla primavera nei boschi di latifoglie.
Commestibilità
La Sarcoscypha coccinea è velenosa da cruda mentre è considerata commestibile se viene cotta a lungo. Viste le dimensioni e la scarsa consistenza della carne se ne sconsiglia comunque il consumo.
Curiosità
Questo fungo un tempo veniva usato per scopi medicinali dai nativi americani Oneida.
Le leggende Europee narravano che gli elfi dei boschi bevessero la rugiada mattutina dai loro corpi fruttiferi a forma di coppa!
Sebbene non sia commestibile per l’uomo, è una buona fonte di cibo per roditori e lumache.
Sarcoscypha coccinea
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.