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Troppa Libertà fa Male

Per gestirla serve disciplina e senso della giustizia

Troppa Libertà fa Male

«Troppa libertà fa male» mi disse un amico mentre eravamo seduti al tavolino di un bar. Era tornato a trovare la sua famiglia per una breve vacanza dalla vita che aveva a New York. Lo ricordo benissimo, erano i primi anni del duemila e sentire una frase del genere da una persona aperta come lui mi aveva stupito.

Troppa libertà fa male

Com’è possibile, pensavo. Esseri liberi è un diritto umano, è qualcosa che rende la vita degna di essere vissuta. Moltissima gente è morta combattendo per questo diritto e ancora troppi soffrono nelle tante forme di oppressione che esistono.

Per me era del tutto insensato sentire che troppa libertà fa male, soprattutto dalla bocca di qualcuno che l’aveva usata per costruirsi un’altra vita all’estero.

Mi raccontò dell’edonismo e dell’individualismo che pervadevano il luogo in cui si era trasferito. Mi parlò di feste folli ed eccessi, del libertinaggio e delle droghe, della mancanza di pudore e di qualsiasi forma di principi morali.

«Troppa libertà fa male perché gli esseri umani non sono ancora pronti. All’inizio sembra bello, perfino giusto, ma poi finisci pian piano per perdere te stesso», concluse.

Quella sera non capii davvero cosa intendeva dire, ma tutto mi tornò in mente quando, qualche anno dopo, quel mio amico si tolse la vita.

Allora ho iniziato a pensare all’argomento in modo diverso. In effetti, che troppa libertà fa male lo sanno tutti i genitori. Se lasci troppo libero un figlio che non è preparato a ciò che c’è fuori, rischi di perderlo. Gli si concede volentieri fiducia soltanto quando si pensa che sia in grado di sapersi gestire e di non mettersi nei guai.

Senza Disciplina Troppa Libertà fa Male

Oggi si sente tanto parlare di libertà. Dopo le restrizioni dovute alla pandemia, questo concetto sembra ancora più importante e ogni tipo di limite appare lesivo e insopportabile.

Vediamo questa necessità di sentirsi liberi nelle varie manifestazioni in piazza, nelle discussioni sui social e in tv, nel fatto che per alcuni cittadini infrangere le regole è diventato un motivo di vanto. Perfino la moda è diventata gender fluid per abbattere delle ipotetiche barriere. Si cerca la libertà di essere sé stessi ma anche quella di essere ciò che non si è.

Tutto questo a una prima occhiata sembra opportuno, ma troppa libertà fa male se non si possiede autodisciplina perché espone a tante tentazioni. E se inizi a dialogare con il male ti ritrovi con l’andarci a braccetto.

Quando qualcuno perde la capacità di rispettare le regole civili e morali necessarie per vivere con gli altri, non capisce più la differenza fra il bene e il male.

Essere liberi non vuol dire fare ciò che si vuole ma fare quello che è giusto. Quando manca la giustizia infatti, la superbia e l’ego crescono. Si perde di vista la realtà. Si pensa di poter fare sempre quello che è più comodo, l’accettazione dell’altro è solo menefreghismo camuffato, i doveri civili scompaiono dietro ai diritti.

Troppa libertà fa male, almeno fino a quando non saremo capaci di usarla per il bene comune e non per i nostri capricci. Il mio amico aveva ragione.

Lettura consigliata: Una libertà per amare di Marcelo Bravo Pereira

Una libertà per amare: Esperienza della libertà e libertà cristiana

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25 Commenti

  1. Libertà adesso? Mah non mi sembra proprio. Ah certo si è liberi di fare festini, drogarsi e sballare ma non si è liberi da una società consumistica. Non si è liberi di decidere di non far parte di questa società ed isolarsi in un mondo migliore per sé. Non so se mi spiego ma i condizionamenti che ci sono non possono essere libertà. Se puoi farti del male non è libertà ma ti lasciano fare ciò che è lo stesso che tu faccia. Serena giornata

    1. I condizionamenti ci sono, ma diciamo che abbiamo anche abbastanza mezzi a disposizione per riuscire a non esserne del tutto schiavi. Però probabilmente hai ragione in buona misura… perché fose la nostra è più un’illusione di libertà che libertà vera.
      Buona settimana.

      1. Eh per lo meno è come mi sento io. Anche adesso con questa guerra … io mi dissocio, non mi interessa far parte di questa società e pensare che l’Italia con la Nato entra in guerra. Ma se io non sono d’accordo? Non ho la libertà di esimermi. Non voglio manco essere italiana, io la guerra la ripudio veramente, non sulla carta. Serena giornata

          1. Eh lo so. Io penso a tutte le persone che vorrebbero le cose diverse ma perché non si ha il sacrosanto diritto di vivere a questo mondo come desideriamo, nel rispetto dell’altro? Serena giornata

          2. Forse il male ha un senso che non riusciamo a comprendere. Magari è come il nero in un bel quadro colorato, serve a creare le ombre necessarie per vedere meglio la luce….

          3. Ottimo spunto di riflessione … le cose non sono sempre visibili in un solo modo, grazie 🙂 buona giornata

  2. La libertà è frutto di una società responsabile, che educa alla libertà e a scelte di vita comunitarie che ne regolino gli eccessi. Per questo esistono diritti (libertà responsabile) e doveri. Chi organizza rave party con sballo incluso non è libero, è solo deficiente, e va ridotto ai minimi termini. Chi non vuole vaccinarsi per capriccio, non è libero, è solo un anarchico che non può vivere in un organizzazione sociale. Io propongo sempre l’isola deserta per chi vuole continuamente infrangere ogni minima barriera. 😉

    1. Sono perfettamente d’accordo con te. Il punto è: siamo sicuri che la nostra sia una società responsabile che educa alla libertà? Ultimamente mi stanno venendo molti dubbi in merito.
      per i casi che hai citato, l’isola deserta sarebbe un’ottima soluzione, appoggio la tua proposta! 😉
      Ciao, buona serata.

  3. Si in generale concordo… Nel senso che alla fine non è cosi semplice sapersi gestire bene all’interno della liberta e probabilmente è per quello che servono delle regole (che di base non amo, quando diventano un fine e non un mezzo) … ma senza regole si finisce presto alla deriva, o quantomeno puo capitare e puo capitare a tutti. Sono in pochi coloro che davvero sono davvero bravi e responsabili nel vivere una vita adulta piena nella completa libertà… La liberta è sempre un arma a doppio taglio, bisogna sapere bene cosa ci fa bene e cosa ci fa male per poterne godere la bellezza.

    1. Purtroppo oggi il male è stato cancellato. Tutto è concesso, tutto deve essere lecito e permesso, tutto fa “esperienza” e nessuno deve arrogarsi il diritto di dire qualcosa in contrario perché altrimenti viene sommerso di insulti. Credo ci sia bisogno di darsi una bella regolata, perché la libertà, così come viene spesso intesa oggi, fa sicuramente più male che bene.
      Ciao, a presto.

  4. Io credo che il “troppo “già è un inclusione su qualcosa che va oltre gli equilibri.

    Il problema fondamentale è riuscire a mantenere un atteggiamento equilibrato verso chi fa un abuso di tale libertà senza prescindere se stessi .

    Purtroppo noto sempre più frequentemente che il confine verso la troppa libertà diventa facilmente valicabile anche per chi lo contesta.Credo ,anche io fermamente ,che serva quindi una grande autodisciplina di cui ne siamo, ahimè ,spesso carenti..

    Ha preso piede purtroppo una sorta di moda del chi fa la voce più grossa,e questo non fa che creare confusione ,allontanamento dalla verità e dall’amore. È un peccato perché si dà sfogo al desiderio di aver ragione ,e magari se ne ha davvero ma con il paradosso di fare lo stesso gioco passando sulla stessa strada del torto o del male.

    Ci si può sempre astenere nel farne parte però ,perché poi diventa solo uno squallido spettacolo,un circo (che detesto di suo tra l’altro ) che si capovolge tra domatore e leone .

    I miei interventi alcune volte,altrove, tendono a “ledere ” o a “stagnare” (dipende dai punti di vista)una forma di libertà all’odio,alla diffusione del male ,chi è coinvolto è travolto purtroppo ma non credo se ne rende conto.Solo un amore disinteressato può salvarci tutti,è il bello è che…. è una libertà gratis ,non una conquista a “costo ” di…

    Un abbraccio mister

    1. Come darti torto? È effettivamente molto difficile non finire nel “circo” a cui ti riferisci, perché per essere ascoltati si ha sempre la tentazione di alzare alla voce, insintere, fino ad essere fraintesi, allontanandosi così dall’obiettivo primario.
      Ci vuole equilibrio, rispetto, disciplina e tanta, tanta pazienza! 🙂
      Ciao.

  5. Beh, la libertà è come bere del buon vino, se ne bevi un bicchiere lo assapori, se bevi tutta la bottiglia ti ubriachi… se non sai porti dei limiti, darti delle regole è un problema, e può diventarlo anche per gli altri.
    Per la mia esperienza devo ammettere che ultimamente vedo parecchia gente vivere disordinatamente. Sono dell’opinione che se non hai un minimo di ordine nella tua vita non ce l’hai nemmeno nella tua testa.
    Questo non significa che non puoi concederti la libertà di fare, di essere, ma un minimo di moderazione…

    Libertà, è una parola che ha un grande significato, ma può essere anche intesa in modo estremamente ambiguo.

    È curioso tutto questo bisogno di mostrarsi “diversi”, di adottare un linguaggio volgare, di violare la sfera intima, fare cadere ogni tabù, si finisce per essere un po’ scontati, un po’ tutti uguali, senza senso, senza un senso che valorizzi ognuno, no?

    Superbia… e narcisismo… Ah! Quanto se ne vede in giro, sui social, in TV!!! Con neanche un minimo di vergogna… più che un vizio sembra diventata una virtù 😕

    Divagando un po’ vorrei raccontare un aneddoto: molti anni fa venni a sapere che una grossa compagnia assicuratrice aveva potuto entrare in una fabbrica e proporre un piano assicurativo a cui i lavoratori allettati dall’offerta aderirono, per accorgersi poi che non c’era tutta questa convenienza, ma per uscirne incontrarono non poche difficoltà.
    Avvenne che qualche anno dopo la stessa compagnia poté fare la medesima offerta ai dipendenti di un ente pubblico, dove a quel tempo lavoravo. Aderirono tutti in massa, mentre io, non è che mi sentissi più furba degli altri ma memore di ciò che mi era stato raccontato, fui la sola a rifiutare. La cosa indispettì parecchio i miei colleghi, motivai le mie ragioni che non vennero prese neanche in considerazione, insistettero e passai quasi per stupida.
    Ma una, non può essere libera di decidere di testa propria?!
    Venne il momento che capirono l’inghippo, ma per uscirne dovettero unirsi e contattarono tutti, anche me. La cosa incredibile è che al mio affermare di non averne bisogno perché non avevo aderito, nuovamente s’indispettirono, non mi volevano credere, insistettero persino, e passai nuovamente per una stupida.
    Ecco, perché tutto questo controllo, questo bisogno di uniformarsi e uniformare gli altri?
    Perché questo fastidio, questa superficialità, questo non cercare di capire il perché, le motivazioni che portano le persone a fare una scelta diversa, non tentare neanche di comprendere i principi che possono stare dietro a un certo tipo di scelta, anche di vita? Poi se ne può discutere.
    Di che cosa si ha paura?

    1. Non è la paura la motivazione di un tale comportamento ma l’ignavia. Nessuno ha più voglia di formulare un pensiero proprio, di ragionare, di valutare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, di fare rinunce nel nome dei propri valori quando tutti gli altri sembrano godere nel non averne. Inoltre agire controcorrente espone a dover dare delle spiegazioni e a numerosi scontri che, in qualche modo, sono faticosi e possono farci dubitare continuamente delle nostre idee. Eppure questo sarebbe un buon modo per metterle alla prova e confrontarsi con gli altri, avendo una prospettiva maggiore sulla verità!

      Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano (Matteo 7:13-14).

      Un caro saluto.

  6. Buongiorno Mister quando mi sono innamorato Ho fatto la scelta di limitare tutto quello che avevo prima e metterlo a servizio del cuore che trovava gioia in questo sentimento
    È stata una decisione piuttosto sofferta perché godevo di un bel stipendio di tante comodità i tanti accessori che mi rendevano la vita libera.
    Ho barattato tutto questo confidandomi nella persona amata
    La mia libertà si è ancora più limitata nel volergli bene e nella meta finché non ho avuto grossi voltafaccia con il tempo e questo mi ha depresso a allungo
    Ho trovato Libertà nel lavoro dove ho potuto esprimermi con grande successo
    oggi mi riposo perché piove

  7. la parola “libertà” evoca l’idea di leggerezza.
    ma in realtà è l’esatto opposto: la libertà pesa come un macigno.
    quando hai mille possibilità davanti a te….quale scegli? ti sale l’ansia.

    se non si ha sufficiente “forza interiore” è inevitabile allora inchinarsi al cospetto di nuovi “padroni” e sottomettersi ad essi (tecnologia, piacere sfrenato, droghe più o meno legali, più o meno leggere), così da placare quell’ansia.
    ne ha parlato Erich Fromm nel suo bellissimo libro “Fuga dalla libertà”.

    credo che chi svolge un ruolo educativo (padri, nonni, maestri) debbano usare un tipo di comunicazione non “morale”, ma “esistenziale” (come riportato nel tuo articolo).
    più che dire ad un ragazzo “non farlo perché è sbagliato”
    è meglio dire “prova a farlo e vedi che ti succede” (spiegando quali potrebbero essere le conseguenze)

    1. Sono d’accordo. Si tende a romanticizzare l’idea della libertà senza mai fare cenno alla responsabilità e al “peso” che questa comporta. L’educazione è sicuramente un anello fondamentale che oggi, purtroppo, mostra delle grandi falle.
      Buona giornata.

  8. Con una educazione sociale,così invadente …… quello che si vede oggi il libertinaggio domani sarà una bella parola.
    Un detto dice: il pesce inizia a fare puzza dalla testa Comunque in questo caso è un pesce molto grosso …. LO chiamo EvoluzioneSociale.

  9. Mr. Loto
    Giusto la storia insegna di buone azioni in tutti i senti. Oggi lette tutte questa buone azioni cla sociatà si è evoluta invovendosi.
    Rimane la buona lettura di buone azioni Passate remote
    IL liberyivannio (di cui ho sempre parlato diventerà tra non molto la normalità di una società normale nel libertinaggio, non farò più scandolo.
    Buonagiornata

  10. Complimenti per l’articolo, tra tutti quelli letti su questo argomento, per quanto mi riguarda, questo centra perfettamente il problema.
    Si pensa troppo alla propria libertà e si finisce per non riconoscere più i confini di quella altrui..
    Che poi, qual è il confine tra libertà e solitudine?

    1. La totale solitudine ci regalerebbe anche una totale libertà… ma di certo la nostra vita non sarebbe per niente facile. C’è sempre un rovescio della medaglia e oggi non lo si vuole accettare perché si pensa che la realtà si debba adeguare ai nostri desideri e non viceversa. E questo modo di pensare, purtroppo, causa molti dei problemi che vediamo nella nostra società.
      Grazie, buon fine settimana.

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