Comportamento

Vergogna

Un’emozione basilare usata nel modo sbagliato

La Vergogna

La vergogna è un sentimento negativo, legato al senso di colpa, che porta le persone a sentirsi inadeguate di fronte agli altri o alla propria coscienza. Di solito si tende a provare questo stato d’animo per qualcosa che riteniamo sbagliata o comunque non aderente al nostro modello ideale di comportamento o di forma.

Vergogna

In generale, si prova questo sentimento quando si ha una visione negativa di sé stessi. Oppure succede quando si violano dei valori legati alla propria cultura o imposti dalla società in cui si vive.

È qualcosa di diverso dall’imbarazzo, che è passeggero e implica la presenza di altre persone. Ci si può vergognare di sé stessi molto a lungo e si può soffrire per questo anche se nessun altro, oltre noi, ne conosce le cause.

Di per sé, anche se ci fa stare male, la vergogna può assumere una valenza positiva nell’esistenza di una persona. Sentirsi così serve infatti a mantenere sempre un certo decoro e ad evitare comportamenti sconvenienti o esagerati nei confronti degli altri. Allo stesso tempo, provare questo stato d’animo aiuta a coltivare l’umiltà, ad agire sempre in modo onorevole e ad evitare di ripetere gli stessi errori.

Sebbene questo turbamento interiore dovrebbe scatenarsi quando ci accorgiamo di aver agito in modo disdicevole, oggi scaturisce per i motivi sbagliati.

Osservando l’umanità dei giorni nostri non smetto di stupirmi per il modo assurdo in cui questo sentimento è mutato nel tempo.

La Vergogna Oggi

Di cosa ci si vergogna oggi? Sicuramente del proprio corpo. La cellulite, i chili di troppo o perfino un naso o una gamba considerati troppo importanti ci mettono a disagio. Non solo davanti agli altri ma anche quando siamo soli con lo specchio.

Proviamo questo sentimento anche quando non guadagniamo abbastanza da poterci concedere quello che hanno gli altri. Non poter fare le vacanze, ad esempio, ci fa sentire inadeguati e non all’altezza della società in cui viviamo.

Proviamo questo tipo di turbamento anche nell’essere sinceri, nell’esprimere ciò che pensiamo davvero o nell’ammettere di non aver capito qualcosa. E lo stesso vale nell’aprire il nostro cuore con un ti voglio bene o un semplice grazie. Si prova vergogna anche nel chiedere scusa, perché bisogna ammettere di aver sbagliato.

Paradossalmente però, non ci mette affatto a disagio offendere qualcuno, specialmente quando siamo dietro a uno schermo. Non abbiamo alcun problema nel raccontare agli amici di aver tradito il nostro partner, anzi, ci fa sentire orgogliosi di essere dei veri casanova.

Se ce ne capita l’occasione, non abbiamo alcuna remora nel truffare il prossimo o lo stato perché ci fa sentire furbi. Perfino rubare o inquinare, se fatto senza che nessuno ci veda, diventa un motivo per sentirsi una spanna sopra agli altri.

Ormai ci si sente inadeguati nel non rientrare nei canoni di perfezione della nostra cultura, mentre essere disonesti o cattivi è diventato normale.

Una società che fa provare vergogna a chi viene stuprato, raggirato o bullizzato ma non a chi stupra, raggira e bullizza, è una società sbagliata.

Lettura consigliata: 7 cose di cui vergognarsi di Antonio Padellaro

7 cose di cui vergognarsi. Ora e allora

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41 Commenti

  1. È sì è una società proprio sbagliata. Del tutto sbagliata. Non si vergognano bulli e prepotenti ma chi subisce. Serena giornata

  2. Credo che l’ultimo dei valori rimasto abbia nascosto la scala ………
    Per mia esperienza preistorica non si torna indietro ………………. dunque senza scala.
    Buona giornata Mr Loto

    1. Anche se non si può tornare indietro conto sempre sul futuro. Gli essere umani hanno dimostrato di saper cambiare quando questo è necessario al loro benessere.
      Ciao, buona giornata anche a te!

      1. Sai benissimo quanto io ti Rispetto ed ammiro il tuo ottimismo
        Ma credo tu mi darai atto che l’uomo di una volta sapeva correggersi. Oggi per sola caparbietà è stupidita non riesce a farlo, Tu questo lo sai, anche se cerchi di coprirlo con il tuo ottimismo
        N.B
        Ho risposto al tuo commento. Mai, ho detto di tornare a leggere la risposta, con te vale la pena farlo.
        Poi o un giorno mi dirai se ho capito bene il senso del tuo commento.
        Buona serata

  3. La valenza positiva di vergogna,quella che tendenzialmente mantiene alto un certo decoro e diventa terreno fertile di umiltà nella persona ,presumo sia una vicinanza di concezione biblica e assume un certo fascino in chi la possiede.Fascino spesso anche inconsapevole per la persona che lo possiede,perché esiste un contatto con Dio che opera nonostante ci si sente distanti da un credo ,una fede e perfino dall’amore stesso…

    Su questo aspetto ci sarebbe da dire tantissimo…ma forse in tutti i tuoi esempi ,che condivido,manca quello della vergogna di esprimere concetti con riferimento a dio e all’amore ,per timore di essere aggrediti .Penso che queste siano le guerre peggiori ,quelle interiori che imprigionano lo spirito e solo perché non si manifestano ad un livello esteriore scendendo sul campo di battaglia(come sta accadendo in queste ore nell’attuale situazione),non è detto non esistano o siano meno gravi…pare davvero si tema più l’amore che l’odio…di quest’ultimo …pagine di giornali e manifesti ovunque,ma chiediamoci il perché per favore.

    1. Sono d’accordo. Oggi perfino l’amore viene frainteso, abbassato al livello del nostro vivere usa e getta, usato come termine a sproposito senza conoscerne il concetto… mentre riguardo all’Amore vero si resta ammutoliti, forse per la paura di non essere compresi o di essere perfino derisi.
      La guerra, anche interiore, trova tutti coinvolti e partecipi di una realtà condivisa, è qualcosa che tutti conoscono. Mentre l’Amore…. in molti pensano che non esista soltanto perché non ne hanno mai fatto esperienza. Ecco la differenza.
      Saluti.

  4. Già ,credo sia proprio come dici …chi non si lascia mai toccare dall’Amore non riuscirà nemmeno a riconoscerlo purtroppo,quasi come se parlassimo un linguaggio diverso 🙂

    A tal proposito ti lascio due righe,so bene che ne coglierai il senso e il collegamento :)Grazie e buona serata

    “Se non hai ancora imparato ad amare ciò che promette, comincia a temere ciò che minaccia. È scritto infatti: Inizio della sapienza è il timore del Signore 2. L’apostolo Giovanni poi dice: Nella carità non v’è timore perché la carità perfetta esclude il timore”

  5. condivido perfettamente tutto ciò che scrivi, con chiarezza, semplicità e non c’è nessun motivo per non capire dove siamo arrivati oggi. La vergogna nel senso giusto, non esite forse più o in casi isolati, persone compiono atti osceni e non ne hanno nessuna vergogna , ma adottano atteggiamenti da gradassi. Non ti so dire in quale società si viva ora , sicuramente non in quella giusta.
    Grazie mio caro, Buona serata

    1. No, decisamente non è quella giusta. Ma non basta allargare le braccia e rassegnarsi. Dobbiamo partire da questa consapevolezza per costruire una società diversa, migliore.
      A presto.

  6. D’accordo con te !! Spesso è colui che subisce a provare vergogna !! Da ragazzina, ero molto timida e insicura, spesso venivo presa di mira dai bulli della classe e mi vergognavo, io che non facevo del male a nessuno, mentre erano gli altri a doversi vergognare, chi mi prendeva in giro e chi vedeva e non faceva niente per aiutarmi. Ma a quei tempi ero troppo piccola per capirlo. Diventata grande, il provare vergogna per qualche cosa che avevo fatto, mi ha aiutata a migliorare e a non ricadere nell’errore. Per il mio corpo , non ho mai provato vergogna; a volte ho avuto qualche kg di troppo, so di avere le cosce un pò grosse e me ne dispiace ma non me ne vergogno, potrei vedere di far la liposuzione. ma non mi va, mi accetto così come sono. Purtroppo, nella nostra società, chi dovrebbe provar vergogna per i suoi atti, sfodera atteggiamenti da gradasso, da spaccone , non si sente affatto vergognato da ciò che ha fatto ma se ne vanta ..,i valori civili e morali non esistono più e le cose non possono che andare di male in peggio. Saluti.

    1. La realtà che ci circonda, al momento, è davvero sconfortante. L’unica consolazione che provo è che le brave persone, la gente sensibile, quelli che sanno ancora distinguere il bene dal mael, ci sono ancora. E sono convinto che il futuro ripartirà da loro.
      Un abbraccio.

  7. Di certo chi bullizza o tratta male gli altri non si vergogna affatto e per questo continua nella sua opera di distruzione psicologica della vita degli altri. È un mondo sbagliato sotto diversi punti di vista, ma purtroppo non siamo tutti sensibili di cuore.
    Ciao ciao 🖐

    1. È chiaramente vero che non tutti sono sensibili, ma è altrettanto vero che, di solito, la vita insegna. E prima o poi si paga il conto della propria insensibilità provando il dolore sulla propria pelle….
      Ciao! 🙂

  8. Un vecchio proverbio diceva qualcosa di simile: “Il Signore paga tardi ma paga il giusto” e ricordo venisse sempre nominato intendendo che, presto o tardi, chi aveva commesso il male sarebbe stato punito. E’ vero, viviamo in una società sbagliata dove si vergognano le persone timide, insicure, maltrattate, violentate, mentre chi approfitta della debolezza altrui non si vergogna affatto. Speriamo veramente che, dopo aver toccato il fondo, si cominci a risalire la china e a capire quali siano i comportamenti per cui sentirsi orgogliosi e quelli per vergognarsi. Speravamo di diventare migliori con la pandemia, ma non è successo. Forse siamo proprio incorreggibili.

    1. Alcuni sono incorreggibili Kathrine, ma molti altri no. Ed è sulle spalle di questi ultimi che si fonda il futuro. Bisogna avere fiducia nel bene perché è sempre più forte del male, altrimenti non saremmo ancora qui.
      Buona domenica.

  9. La vergogna non esiste più. E’ scomparsa l’etica. I ragazzi hanno abbandonato gli studi umanistici e il risultato è che l’umanità pensa che tutto sia concesso. Personalmente vivo un vero disagio.
    Buona giornata.
    Angela

    1. È proprio questo il punto. quanto si inizia a pensare che tutto sia concesso si rischia di andare dritti dritti verso l’autodistruzione. Bisogna assolutamente tornare a colmare il vuoto che l’assenza di etica lascia nel prodondo dell’animo umano.
      Un saluto.

  10. Infatti, solo chi non prova vergona, può rubare, uccidere e stuprare… e il senso di vergogna può fermare gli atti orribili…

    1. Sai una cosa? A volte il senso di vegogna si affievolisce man mano che si compiono cose sbagliate, soprattutto se la società circostante ci convince che così sbagliate non sono. éer questo è molto importante non perdere mai il contatto con la propria coscienza, anche quando quello che ci dice va controcorrente.
      Un caro saluto.

  11. Mi pare non si sia fatto cenno a vergogna transitiva quella cioè che si prova di fronte ai comportamenti altrui. Essi di fronte a atti prevaricatori e violenze viene da turale vergognasi per ciò che accadde.
    Buongiorno e grazie

    1. Viene naturale solo a chi conosce il male rappresentato dagli atti prevaricatori e dalle violenze. Per tutti gli altri questi atti possono essere perfino scambiati per “potere” o “forza”. Alla base sempre l’assurdo rovesciamento dei motivi per i quali vergognarsi.
      Un saluto.

  12. Credo che le radici di questi comportamenti comunque derivino dal passato. Non è cosa di oggi ammirare chi è ricco, bello e pure potente. Anche le persone buone e umili del passato in qualche modo si facevano abbagliare da cose esteriori e che non davano la misura della persona. È vero che i social amplificano, in modo anche tragico, dei comportamenti sbagliati, però voglio guardare anche il lato più positivo: il mito della perfezione fisica tutto sommato non è più così incrollabile come prima e tutto sommato si parla di più di diversità e accettazione. La strada è decisamente lunga, a volte si torna perfino indietro, ma il genere umano ha tanti difetti che si trascina dietro da molto tempo, dunque c’è ancora cammino da fare.

    1. Tantissimo cammino! Mi è piaciuto il fatto che tu abbia sottolineato la parte positiva dell’era moderna. Sai qual è il problema? Che puntare il dito sulle imperfezioni, un po’ come tanti altri segni di inciviltà, è come una malattia autoimmune dell’uomo… puoi tenerla a bada ma è davvero difficile guarirla del tutto. Bisogna impegnarsi, cercando la giusta cura in ognuno di noi.
      Ti auguro una buona serata.

      1. Siccome spesso si parla del passato in termini un po’ cliché, del tipo “eh, una volta si stava bene, una volta era così, era cosà, una volta era meglio”… invece non penso fosse proprio così. Non erano certo tutte rose e fiori, per tanti aspetti. Così come nemmeno oggi le cose sono tutte rose e fiori, ma ogni medaglia ha il suo rovescio.
        Credo che puntare il dito sulle imperfezioni altrui sia una sorta di autolegittimazione delle proprie imperfezioni, oppure si sminuisce gli altri illudendosi così di essere meglio di loro. Poi, è sempre facile criticare gli altri, per qualsiasi motivo, ma molto più difficile criticare se stessi per delle cose significative (che non sono dunque la cellulite o simili!)

        1. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Per imparare a criticare noi stessi (al fine di migliorare, non certo per sminuire il nostro valore) c’è bisogno di molta autoconsapevolezza. Purtroppo dedichiamo davvero poco tempo alla conoscenza di noi stessi, fermandoci quasi sempre alla semplice esteriorità.
          Ciao!

  13. ..mi piace l’analisi costruttiva, perchè una società, un individuo che si interroga, che prova a modulare le differenze delle emozioni belle o brutte, giuste o sbagliate, o anche solo le differenze di ciò che ci può rendere persone migliori, di questi tempi folli, dove la follia vera è un’altra e quella sbagliata la usiamo come scusa per confondere le idee..
    un abbraccio

    m.

    1. Purtroppo però le analisi costruttive languono, mentre si moltiplicano le critiche vuote e le accuse reciproche. Tutti possiamo diventare persone migliori, e chi ci vuole bene dovrebbe aiutarci a farlo. Il segreto è lavorare insieme e aiutarsi a vicenda.
      Saluti.

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