Funghi

Amanita submembranacea

Un fungo commestibile molto delicato e senza particolari pregi

Funghi Commestibili

Amanita submembranacea

L’Amanita submembranacea è un fungo commestibile molto fragile, una volta raccolto va trattato con molta delicatezza per evitare di rovinarlo. È un fungo piuttosto comune, in particolar modo sulle Alpi.

Amanita submembranacea

Photo Credit: Wikimedia Commons

Questa specie fu descritta nel 1975 dal micologo francese Marcel Bon che gli diede il nome di Amanitopsis submembranacea. Fu nel 1979 che il fungo assunse l’attuale nome ad opera del micologo tedesco Frieder Gröger.

Il termine submembranacea è latino ed è in riferimento alla volva molto sottile e fragile alla base del fusto.

Aspetto

Il cappello dell’Amanita submembranacea può misurare fino a 10 cm di diametro. All’inizio ha forma campanulata, poi convessa ed infine appianata con un umbone al centro. La sua superficie, liscia e di colore marrone (a volte anche giallastra), è spesso ricoperta da residui di velo.

Le lamelle sono fitte e sottili, all’inizio sono di colore bianco e in seguito color crema.

Il gambo, che può raggiungere un’altezza di 12 cm, ha forma cilindrica e si assottiglia dal basso verso l’alto. All’inizio è pieno ma con l’invecchiamento diventa cavo. Il suo colore è marroncino chiaro. La volva è spessa e fragile, di colore biancastro all’esterno. Il fungo è privo di anello.

La carne dell’Amanita submembranacea è bianca, tenera e delicata. Non ha un odore particolare mentre il suo gusto è gradevole.

Amanita submembranacea

Photo Credit: Wikimedia Commons

Habitat dell’Amanita submembranacea

Il fungo cresce dall’estate all’autunno con predilezione per i boschi di conifere (pini e abeti), molto più raramente lo si trova nei boschi di latifoglie. Cresce sui suoli acidi, sia in piccoli gruppi che solitario.

Commestibilità

L’Amanita submembranacea è un fungo commestibile solo dopo cottura, non ha pregi particolari.

Il fungo può essere confuso con altri esemplari della stessa specie, tutti commestibili, come ad esempio l’A.fulva e l’A.vaginata.

Attenzione:

La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.

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