Essere Permalosi è un Difetto
Mi è apparso chiaro che essere permalosi è un difetto da uno scambio avuto da poco con una ragazza sui social. Dopo averle fatto notare in modo ironico che aveva commesso un errore grammaticale per darle modo di correggerlo, lei si è indispettita parecchio. Mi ha risposto in privato dandomi dell’arrogante, tra l’altro commettendo altri errori grammaticali, e ha perfino valutato negativamente un mio lavoro che prima non le interessava nemmeno.
Il punto è che nella vita ci troviamo spesso ad affrontare situazioni in cui siamo corretti o criticati da altre persone. Offendersi o addirittura attaccare chi ci riprende è un comportamento da ignoranti.
Possiamo definire la permalosità come la tendenza a prendere le critiche in modo personale, reagendo con irritazione, rabbia o sensibilità eccessiva. Essa deriva spesso da un senso di insicurezza o da un’eccessiva considerazione dell’opinione altrui, che porta a una reazione negativa anche di fronte a commenti benintenzionati.
Essere permalosi è un difetto perché presenta numerosi limiti e ostacoli nella vita quotidiana. Innanzitutto, questa reazione emotiva può minare le relazioni personali e professionali, creando tensioni e incomprensioni. Inoltre, la permalosità impedisce di cogliere le opportunità di crescita personale, poiché si tende a respingere le correzioni invece di usarle per imparare qualcosa di utile.
Insomma, prendere le critiche come un attacco personale è sbagliato perché queste possono essere un’opportunità di crescita e di miglioramento personale.
Essere Permalosi è un Difetto che Impedisce di Migliorare
La permalosità può essere vista anche come un ostacolo alla crescita spirituale ed emotiva. Quando siamo permalosi, siamo guidati dall’orgoglio e dall’ego, rifiutando le correzioni che potrebbero portarci a un miglioramento. Essere permalosi è un difetto grave perché può interferire con le nostre relazioni, limitare la nostra capacità di apprendere e generare negatività nella nostra vita.
Quando ci si offende si perde l’opportunità di crescere e migliorare. Le correzioni e i suggerimenti altrui sono preziosi strumenti di apprendimento e sviluppo personale. Se si è aperti ad accettarli con gratitudine, possiamo ampliare le nostre conoscenze, migliorare le nostre abilità e superare i nostri limiti.
È importante ricordare che le correzioni non sono un attacco personale ma un’opportunità per diventare una versione migliore di noi stessi.
Smettere di Essere Permalosi
Visto che essere permalosi è un difetto, bisogna trovare il modo di correggere questa predisposizione.
Superare la permalosità richiede consapevolezza, auto-riflessione e la capacità di separare l’opinione dagli attacchi personali e dalla propria identità. Sicuramente aiuta ascoltare gli altri in modo attivo, essere aperti al confronto e sviluppare una mentalità di apprendimento continuo. Ma la dote fondamentale per smettere di prendersela davanti alle critiche è l’umiltà.
L’umiltà ci permette di accogliere le correzioni con riconoscenza, di vedere le nostre imperfezioni e di abbracciare l’opportunità di crescita. Coltivando l’umiltà, riconosciamo che nessuno è perfetto e che possiamo trarre insegnamenti preziosi dagli altri.
Anche la gratitudine è un potente antidoto alla permalosità. Ci aiuta a cambiare prospettiva, ad apprezzare le critiche come un dono e a sviluppare una mentalità positiva.
Quando qualcuno ti fa notare che sbagli, è meglio fare l’offeso e starci male o trasformare la situazione in un’opportunità di apprendimento e crescita?
Un detto Zen recita: “Quando qualcuno ti corregge ringrazialo due volte: la prima perché ti sta tramandando il suo sapere, la seconda perché crede che tu sia capace di apprenderlo”.
Essere permalosi è un difetto che limita le nostre potenzialità, scegliamo quindi di abbracciare le opportunità di crescita che ci vengono offerte attraverso le critiche. Solo allora potremo veramente progredire e diventare una versione migliore di noi stessi.
Lettura consigliata: Offendersi di Remo Bassetti
Una volta una persona scrisse uno stato su Facebook con la e congiunzione invece che verbo. Io mi preoccupai che gli altri potessero prenderlo in giro, quindi gli scrissi in privato una frase scherzosa per non fargli pesare la correzione. Lui mi scrisse che ero gelosa perché lui lavorava e io no (invece io lavoravo ma lui non lo sapeva. Inoltre se gli altri stanno bene io sono contenta non gelosa) e mi bloccò. Quindi non lesse neanche la mia risposta. In questo periodo noto una grande difficoltà a comunicare, le persone anziché dialogare preferiscono bloccare, come se fossero spaventate dal dialogo. Poi ho guardato in un ristorante, c’era una famiglia: marito, moglie e tre figli di 10, 7 e 4 anni. I bambini tutti con il tablet, anziché parlare li si mette davanti a computer e cellulari e loro non sono abituati a dialogare, quindi nel momento che hanno un problema li spaventa dialogare. Mi preoccupa questa situazione! Invece è importante spiegare il proprio punto di vista e ascoltare quello degli altri, confrontarsi. Molti sono convinti che solo il loro punto di vista è quello giusto.
Sono d’accordo con te, le persone sembrano non essere più in grado di avere uno scambio di idee. Siamo tutti chiusi nel nostro mondo e pensiamo sempre che gli altri non possano sapere o capire. C’è davvero bisogno di riscoprire la comunicazione vera e non i monologhi ai quali ormai, ahimè, siamo tutti abituati..
Un caro saluto.
Mister che ci fai sui social?:)
Non me ne volere se dico che i social non sono certo l’esempio migliore per un autoconsapevolezza di un difetto quale la permalosità 🙂
Però è anche vero che se la versione di noi stessi è quella che fuorisce attraverso i social è una realtà su cui dovremmo lavorarci parecchio e lo spunto lo dà il commento di Maria più su.Mi chiedo se la permalosità non sia conseguenza di asocialità con il mondo esterno,chiaro che non sto a giustificare tale difetto e condivido totalmente ciò che scrivi in seguito,quel senso di umiltà e gratitudine di cui dovremmo disporre per cercare sempre di elevarci,ma noto come Maria che le persone attraverso quel “ti blocco”tecnologico siano sempre più bloccate umanamente dalla paura del confronto,premonendo lo scontro che è la parte positiva in fin dei conti ,vista ahimè come negativa.
L’altro giorno mi trovavo in un posto meraviglioso della natura ad annusare il profumo dell’origano tra cespugli di erbe selvatiche…pensando a tale bellezza adesso mi dico: la Natura non è mai permalosa siamo noi ad attribuirgli quel senso…
Saluti
Sicuramente la permalosità si può misurare sui social come nella vita quotidiana. Mi è successo, ad esempio, che una persona si sia offesa, e pretendesse perfino delle scuse, perché durante una cena ho avuto l’ardire di dirgli che non aveva capito nulla della vita!
Qualcuno potrebbe obiettare che bisogna pesare le parole. Secondo me, invece, quando si perde la libertà di dire ciò che si pensa significa che si pensano cose malvagie o cose delle quali vergognarsi. Le parole, dette ovviamente con educazione e rispetto dell’altro, hanno il peso che ciascuno di noi gli attribuisce quando le riceve. Ma di questo abbiamo già parlato.
La natura è la nostra casa e noi stessi ne facciamo parte! Il profumo dell’origano è meraviglioso, molto meglio di un like! 😉
Buona serata.
Beh dire di non aver capito nulla della vita ad una signora mi sembra un po’ eccessivo come lo è pretendere delle scuse dalla stessa signora.Sembra uno scontro tra permalosi:).
– Le parole, dette ovviamente con educazione e rispetto dell’altro, hanno il peso che ciascuno di noi gli attribuisce quando le riceve – Su questo sono d’accordo perché vige il senso di educazione e questa non è una qualità unicamente soggettiva ma oggettiva che dovrebbe sempre far adottare il criterio del buon senso.
Si ne abbiamo parlato ;ama te stesso come il tuo prossimo.
Si direbbe che la mia comunicazione incappa spesso nei monologhi,mai una volta che esprima sinteticamente il “bel post”:) può essere anche questo un mio difetto …parlare senza autorizzazione,un buon compromesso tra l ‘ascolto e il dire?Che meraviglia esserne consapevoli e cercare di migliorarsi sempre, è molto più facile notare i difetti negli altri che ammettere i propri ma credo che è esattamente stando con gli altri che arriviamo a conoscerci meglio.
Grazie mister loto e buone vacanze a te e ai tuoi fedeli lettori …
Diciamo che fuori contesto è piuttosto difficile capire la situazione ma sì, capisco che l’impressione sia quella di uno scontro che, in realtà, non c’è mai stato.
I tuoi non sono monologhi perché, mi sembra, cerchi comunque sempre uno scambio e sei anche una persona che sa ascoltare e che capisce perfino i silenzi… quindi direi che su questo fronte non c’è nulla da dire, anche perché negli anni sei migliorata davvero molto sotto il profilo dell’ascolto! 🙂
Gli scambi, i dialoghi, sono belli proprio perché ci permettono di vedere i nostri limiti. Se nessuna ci mostra il suo punto di vista, come possiamo avere una prospettiva su noi stessi?
Un caro saluto e buone vacanze anche a te.
Dico subito che mi piace molto il detto Zen. Ho molti difetti, sicuramente, ma non questo: non sono per nulla permalosa e come potrei, d’altronde, scrivendo con il desiderio di essere letta da qualcuno! Mi metto già nelle condizioni di essere criticata, in positivo o in negativo e devo accettarlo. Diverso è l’intervento fine a se stesso, quello fatto solo per offendere, quello che non dà alcun apporto o supporto, il commento inopportuno, insomma in questi casi non sono permalosa ugualmente, ma misuro molto le persone che si rivolgono a me in quel modo.
Il tuo è un atteggiamento intelligente, le critiche possono essere estremamente utili e, in alcuni casi, perfino mosse dall’affetto che qualcuno nutre nei nostri confronti!
Anche per quanto riguarda i commenti inopportuni e gli interventi fini a sé stessi sono d’accordo con te. È sempre interessante cercare di capire perché certe persone sentono il bisogno di farli, andare a fondo per vedere se si riesce a ricavarne comunque qualcosa di buono.
Buona serata.
Beh potrei dire “Dipende”!. Dipende da quale pulpito viene la critica. C’è da fare un distinguo, tra critica costruttiva e intenzione palesemente offensiva, di sminuire e distruggere moralmente il destinatario. A volte si è permalosi a prescindere, certo. Ho una collega che mal accetta una correzione o un semplice suggerimento dato da chi ha più esperienza di lei, reagendo come se fosse un attacco alla sua intelligenza, o peggio. Ecco, in quest’ultimo caso sì, lei si sta precludendo opportunità di miglioramento, abbarbicandosi su posizioni di intransigente pregiudizio. Tant’è che io stessa ho smesso di rivolgerle anche il consiglio più banale. Ma se e quando si sconfina nel bullismo, allora non parliamo più di critiche ma di vera e propria volontà di nuocere. Io stessa, essendo una persona insicura, pur accettando le critiche ho, inizialmente, una reazione negativa. Ma poi ci rifletto e capisco che l’osservazione è corretta (quando lo è). E’ necessario fare i debiti distinguo. Buona domenica
Facciamo il distinguo tra critica costruttiva e intenzione palesemente offensiva.
Davanti ad una critica costruttiva, come ho scritto nel post, sentirsi offesi è da ignoranti perché è un modo che ci viene offerto per migliorare e/o crescere.
Quando invece qualcuno ha un’intenzione palesemente offensiva nei nostri confronti essere permalosi è comunque da ignoranti perché o non si è consapevoli del proprio valore o si pensa, erroneamente, che offendendosi possa cambiare qualcosa. Non sarebbe meglio affrontare la critica da persone mature, magari dialogando?
Soltanto i bambini possono piagnucolare e mettere il muso… proprio perché sono bambini! 😉
Buona serata.
Io solitamente accetto le critiche costruttive, possono servire per crescere come dici tu. Da mia madre le accetto un pò meno ma forse dovrei farmi un esame di coscienza e riflettere anche su quei consigli. Potrebbe comunque tornarmi utile. Social comunque purtroppo non servono a socializzare ma solo a scagliarsi l’uno contro l’altro. Per questo ci sono poco o niente. Serena giornata
Non è necessario accettare le critiche nel senso di ritenerle sempre giuste, perché spesso non lo sono. Quello che conta è il saperle prendere con filosofia, usandole per migliorare quando sono costruttive e per riderci sopra quando sono solo opinioni o addirittura cattiverie! 🙂
Sui social temo che tu abbia ragione. Stanno diventando sempre peggio, perdendo di vista il loro scopo primario.
Un saluto.
Sono d’accordo con te!!!
Eh sì una critica non è detto sia giusta ma può essere comunque uno spunto di riflessione. Per i social ormai sto perdendo le speranze. Preferisco i blog … virtuale ma meno crudele … chissà perché? Un saluto
Perché attraverso i blog si possono conoscere davvero le persone, mentre i social sono solo una vetrina, un modo per mettersi in mostra e molto spesso nemmeno in modo autentico!
Io ho un’amica che, al contrario di me , che sono abbastanza pacifica ed accomodante, è molto permalosa e più il tempo passa , più me ne rendo conto. Devo sempre misurare le parole, già le misuro di mio, ma con lei ancora di più perché basta un nonnulla per farla innervosire e, poi, la colpevole sono io. Ma lei non si sente mai in difetto, ha sempre ragione ad essere così e a rimarcare ogni minimo sbaglio (secondo lei) dell’altra persona. Insieme abbiamo fatto tante passeggiate e ho visto posti che, da sola, non avrei visto. Però, per me che ho un carattere completamente diverso, è pesante !! Anche credersi sempre nel giusto, secondo me, non è una bella cosa. Saluti.
Direi proprio che hai ragione! È giusto fare attenzione a non urtare la sensibilità altrui ma a tutto c’è un limite! Se questo inibisce il nostro modo di esprimere liberamente ciò che pensiamo non va bene. Alla fine le parole feriscono chi vuole lasciarsi ferire.
Ciao, a presto!
Hai ragione: “Le parole feriscono chi vuole lasciarsi ferire” (anche se non sempre). Qualche giorno fa in mattinata mi ha telefonato un’amica, ma io non potevo risponderle e l’ho richiamata nel pomeriggio. Lei ha rifiutato la chiamata scusandosi perchè era al telefono con il fratello. Io subito dopo ho chiamato un altro amico. Nel fratrempo lei mi ha richiamata e io ho rifiutato la sua chiamata scrivendo senza molti convenevoli: “Ora sono impegnata io”. Poi non le ho telefonato più perchè dovevo uscire. Le ho telefonato la mattina dopo, ma non mi ha risposto. Ieri essendo trascorsi almeno 10 giorni dalla telefonata ho riprovato ma niente. Dopo alcune ore finalmente ricevo la sua telefonata e io tutta contenta rispondo e lei inveisce contro di me dicendo che ero una bambina perchè mi ero offesa per il suo rifiuto e avevo voluto rispondere allo stesso modo, non era un comportamento cristiano e che per ora non mi vuole sentire e mi abbracciava fraternamente. Poi ha chiuso. Io pensando che fosse troppo agitata le ho scritto un messaggio, ribadendo che non mi ero offesa e che realmente avevo fatto un’altra telefonata. Ma quando l’ho inviato ho capito che anche lei mi aveva bloccata. Ripeto come nel primo comnento che c’è una difficoltà a dialogare e poi noto che diverse persone che sbagliano per oscurare il loro comportamento ti sbattono in faccia che tu non hai un comportamento cristiano. In questo caso lei ha frainteso ciò che ho fatto, ma noi siamo cristiani non scemi, quindi questo non vuol dire che dobbiamo subire ogni ingiustizia masochisticamente. Un abbraccio.
Ah Maria! Questi non sono problemi! Lascia stare, il tempo rivela le persone. Se non vi sentirete più vuol dire che era comunque un rapporto destinato a finire, quindi è un bene che, di tanto in tanto, succedano queste cose. Servono a tagliare i rami secchi.
Un caro saluto.