Funghi Velenosi
Hypholoma lateritium
L’Hypholoma lateritium è un fungo velenoso di piccola taglia. Il fungo fu descritto per la prima volta nel 1762 dal micologo tedesco Jacob Christian Schäffer che lo chiamò Agaricus lateritius.
Photo Credit: Amadej Trnkoczy@Flickr
Fu solo un secolo dopo che il fungo assunse il nome di Hypholoma lateritium ad opera del micologo Paul Kummer. In alcuni paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, il fungo è noto con il nome Hypholoma sublateritium.
Il nome del genere Hypholoma significa funghi con fili che potrebbe essere un riferimento al velo parziale filiforme che collega l’orlo del cappello allo stelo.
Il termine lateritium e il suo epiteto sinonimo sublateritium, significano invece color mattone.
Aspetto
Il cappello, che inizialmente ha forma campanulata, può raggiungere un diametro di 11 cm. Con la crescita il cappello diventa convesso ed infine aperto. Il suo colore varia dal rosso mattone al rosso arancio, con tonalità più scure al centro.
Le lamelle sono mediamente fitte e di colore grigio giallastro nei funghi giovani per scurirsi poi con l’invecchiamento.
Il gambo dell’Hypholoma lateritium ha forma cilindrica e può raggiungere un’altezza di 15 cm. Il suo colore è biancastro, a volte con sfumature giallognole o rossastre. Spesso negli esemplari giovani è riconoscibile un debole anello.
La carne è delicata e fibrosa nel gambo, il suo colore è giallastro, a volte sfumato di un leggero rosso. L’odore è poco significativo mentre il suo sapore è amaro e sgradevole.
Photo credit: Amadej Trnkoczy@Flickr
Habitat dell’Hypholoma lateritium
È un fungo lignicolo che cresce quindi sui ceppi e sui tronchi degli alberi morti, in particolar modo di latifoglie ma a volte anche di conifere. Lo si trova nei boschi a partire dalla primavera fino all’autunno.
Commestibilità
La questione della sua commestibilità è piuttosto controversa. In Giappone, Corea e Stati Uniti è un popolare fungo commestibile ma in Europa è considerato non commestibile o addirittura velenoso (1).
Nelle regioni in cui il fungo viene consumato si utilizzano esclusivamente esemplari giovani e ben cotti. Secondo molti manuali invece, la sua ingestione sembra provocare sindrome gastrointestinale con nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
Curiosità
Il fungo in vecchiaia o dopo periodi piovosi subisce una decolorazione che può farlo confondere dai meno esperti con l’Armillaria mellea (chiodini).
Secondo alcuni studi il fungo ha proprietà antinfiammatorie senza esercitare attività citotossica. (2)
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.