Religione

Il Peccato di Gola

Perché l’ingordigia è uno dei sette vizi capitali

Il Peccato di Gola

Il peccato di gola nella tradizione cristiana è uno dei sette vizi capitali. Questo significa che è considerato un comportamento che può essere d’ostacolo alla vita spirituale e al benessere dell’anima.

Il peccato di gola

Questo vizio rappresenta l’eccessivo attaccamento al cibo, alle bevande o al piacere smodato di mangiare, sia nella quantità che nella qualità. Eppure in una società in cui l’abbondanza di cibo e bevande è una realtà quotidiana, godersi i piaceri della tavola non sembra affatto una colpa.

Il Peccato di Gola nella Prospettiva Morale e Spirituale

Il significato profondo dell’ingordigia va oltre la semplice idea di esagerazione nel mangiare. Si estende al concetto di eccesso e di mancanza di controllo in generale. È un atteggiamento che va oltre la giusta misura, trasgredendo i principi di moderazione, sobrietà e autocontrollo che sono necessari per un sano equilibrio spirituale.

Dal punto di vista morale si ritiene che l’essere umano debba padroneggiare i propri desideri e bisogni, evitando ogni forma di eccesso. Per questo la gola viene considerata una distorsione dell’equilibrio interiore.

Il peccato di gola può influenzare la nostra vita in modi significativi anche sotto il profilo materiale. Può infatti portare a problemi di salute come obesità, malattie cardiovascolari e diabete. È l’unico dei sette vizi capitali ad essere fisicamente visibile nella persona che ne soffre.

Inoltre, l’ingordigia può avere ripercussioni sul piano sociale ed emotivo. Mangiare troppo può minare la nostra autostima, la fiducia in noi stessi e di conseguenza le relazioni con gli altri. Si crea un diabolico circolo vizioso in cui stiamo male per colpa del cibo e allo stesso tempo cerchiamo conforto nel cibo.

L’Importanza di Uscirne

La virtù che contrasta il peccato di gola è la temperanza. Questa si manifesta nel controllo di sé e nella moderazione dei desideri, guidandoci verso una vita equilibrata e in armonia con i principi morali e spirituali.

Ti suggerisco cinque passi per affrontare l’ingordigia e superarla.

  1. Consapevolezza. Osserva attentamente quando e perché senti il desiderio di mangiare in modo eccessivo. Ti renderai conto che spesso è a causa di emozioni come lo stress, la tristezza o l’ansia.
  2. Identifica i bisogni emotivi. Il peccato di gola è spesso il risultato di bisogni emotivi non soddisfatti. Chiediti se ci sono altre aree della tua vita che richiedono attenzione. Potresti aver bisogno di dedicare più tempo a te stesso.
  3. Controlla le porzioni. Impara a gestire le quantità di cibo e ad ascoltare i segnali del tuo corpo.
  4. Sfida le abitudini negative. Identifica le abitudini alimentari negative e cerca di sostituirle con comportamenti più salutari. Ad esempio, invece di cercare il comfort nel cibo fai una passeggiata o telefona ad un amico.
  5. Crea una relazione sana con il cibo. Impara ad apprezzare il cibo in modo consapevole, senza restrizioni eccessive. L’equilibrio è la chiave per stabilire un rapporto sano con il cibo e nutrire il tuo corpo in modo adeguato.

Il peccato di gola sembra solo un concetto antiquato di rilevanza culturale e religiosa ma non è così. È fondamentale comprendere che questo vizio ha implicazioni per la nostra salute fisica, mentale ed emotiva oltre che strettamente spirituale.

Cerchiamo quindi di riflettere sulla nostra relazione con il cibo e di rafforzare la moderazione e il controllo che abbiamo su noi stessi.

Lettura consigliata: Le porte del peccat0 di Gianfranco Ravasi

Le porte del peccato: I sette vizi capitali

Tasto Amazon

Articoli correlati

12 Commenti

  1. Potremmo dire che anche il controllo eccessivo del cibo finisce per rappresentare un’ingordigia al contrario, una sfida a volte esageratamente discriminante verso gli altri. Come andare ad una festa e non toccare cibo. Ma ovviamente è l’equilibrio a regolare comportamenti virtuosi. Anche altri vizi capitali possono apparire evidenti al prossimo, comunque: specie l’ira che travalica il carattere e sfoga spesso in situazioni altrimenti serene, l’invidia che spesso si percepisce a pelle. Da questi e dagli altri ecco vanità, gelosia, noia e infiniti atteggiamenti fastidiosi ma spessissimo, purtroppo, percepibili a pelle, Sarebbe il caso di darci una regolata tutti, e tirare fuori quel poco di positivo che ancora riusciamo a produrre. Credo comunque che una buona dose di obiettività ed autocritica sia lla forma migliore per migliorarci.
    Mettersi sempre nei panni di chi critichiamo e cercare di comprenderne le ragioni. Tosta, ma proviamoci almeno.

    1. Sono d’accordo… la moderazione è alla base del benessere psico-fisico, l’empatia è necessaria per un buon rapporto con gli altri e ricordiamo che per fare una sana autocritica serve umiltà.
      Un saluto.

  2. Una prova di quanto siano strettamente connessi i temi che tratti caro mister,un esempio gli ultimi tre post!

    Se Dio è buono perché c’è il male?

    Infatti è esattamente questa manifestazione di una bontà di Dio ,che ci ha donati una vita terrena dove sperimentare e poter liberamente elevare il nostro lato spirituale … potendo anche in un secondo momento consapevolizzarci che si può e si deve ” ricominciare da capo “per correggere il tiro se mina quell’ama il tuo prossimo come te stesso.

    Se non riusciamo ad amare noi stessi,a trovare il giusto equilibrio anche la fame e la sete non saranno placate ricadendo in eccessi che portano all’infelicità e” il peccato di gola” una volta o due può essere utile come insegnamento ,ma farne uno stile di vita mette solo in discussione l’amore verso noi stessi ,Chi ci ha donato la vita e la convinzione di poter ricominciare per diventare esseri migliori…la migliore versione di noi stessi 🙂 …non la peggiore.

    Un abbraccio caro mister

  3. Non ho questo problema, io mi nutro per necessità. Cerco di mangiare bene e di trarre piacere dalla tavola ma serve solo per nutrire il mio corpo e farlo “lavorare” al meglio. Mio marito è già più goloso ed ha sempre la necessità di stare a dieta perché fa fatica ad avere l’abitudine di una sana alimentazione. Gli farò leggere il tuo post. Serena giornata

    1. Le diete aiutano chi non riesce a trovare il giusto equilibrio da solo ma a un certo punto bisogna cambiare mentalità sul proprio rapporto con il cibo se si vuole stare bene. Perché desiderare di mangiare e non farlo solo per attenersi a una dieta non è il massimo perché poi si rischia di esagerare una volta persi i chili o, ancora peggio, di sentirsi terribilmente in colpa per aver “sgarrato”.
      Il tuo approccio è il migliore, lo scopo del cibo è far funzionare e dare forza al corpo, se si eccede o si restringe troppo il corpo non funziona come dovrebbe!
      Un saluto a te e a tuo marito!

      1. Eh già bisogna cambiare la mentalità in merito al cibo. È un piacere ma principalmente è il carburante per il fisico e deve essere visto così altrimenti poi fanno cassa i dietologi 🙂 ehehehe buongiorno

  4. Ho curato fino a qualche mese fa una rubrica, in collaborazione con una blogger, in cui abbiamo discusso di “vizi capitali”. Abbiamo affrontato anche il tema del vizio di gola, un “peccato” che mi è molto caro, ahimè! Sono golosa, amo il cioccolato e i dolci e in gioventù sfogavo il mio malessere mangiandone molti e anche a sproposito. Sapevo di esagerare, ma quella piccola “coccola” mi faceva dimenticare il momento che stavo attraversando, era un conforto, un facile sfogo. Sono stata fortunata, perché questa forma di ingordigia non ha mai provocato in me effetti indesiderati: non nella linea, non in altre patologie. Da sola ho imparato a regolarmi, a trovare delle vie di uscita più salutari; so contenermi, adesso e riesco a rinunciare a mangiare pure un cioccolatino, se capisco che non è il caso. Imparare a tenere a bada l’istinto è necessario, è come una lezione di vita, un impegno di crescita fondamentale nella e per la vita.

    1. È esattamente così, controllare la golosità è un esercizio necessario per tenere a bada tutti i propri istinti che, come sappiamo, lasciati liberi potrebbero facilmente portarci alla rovina.
      Ciao, ti auguro una buona serata.

  5. Io mangio di tutto, compresi i dolci, ma sono abbastanza moderata nelle quantità. A dire il vero ho la glicemia persino più bassa del normale, pertanto qualche dolce in più non mi farebbe neppure male, se non fosse che, ultimamente, stia cominciando a sentire i vestiti “tirare” e non vorrei proprio dover cambiare tutto il guardaroba perché i vestiti non mi entrano più. Comunque un gelato, una fetta di torta o un budino, settimanalmente non me lo faccio mancare eheh!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Pulsante per tornare all'inizio