Funghi Commestibili
Macrolepiota mastoidea
La Macrolepiota mastoidea è un buon fungo commestibile di grandi dimensioni. Questo fungo fu classificato per la prima volta nel 1801 dal botanico danese H. C. Friedrich Schumacher che lo chiamò Agaricus umbonatus.
Photo Credit: Wikimedia Commons
Il termine mastoidea è latino e significa simile a una mammella per il grande umbone del cappello simile a un capezzolo.
Aspetto
Il cappello della Macrolepiota mastoidea può raggiungere un diametro di 15 cm. La sua forma è inizialmente conica e di color marrone chiaro. Diventa in seguito convesso e infine completamente appianato con un vistoso umbone al centro.
Il suo colore è marrone chiaro ed è ricoperto da piccole squame che derivano dalla rottura della cuticola. Le squame presenti sul bordo del cappello tendono a sparire con il tempo, lasciando intravedere il colore di fondo biancastro.
Le lamelle sono fitte e fragili, di colore bianco crema all’inizio e più scure con il passare del tempo.
Il gambo è slanciato con forma cilindrica e può raggiungere un’altezza di 15 cm. È pieno nei giovani esemplari per poi divenire cavo e fibroso con il tempo. Il suo colore richiama quello del cappello e presenta un anello di colore biancastro.
La carne della Macrolepiota mastoidea è spessa e di colore bianco immutabile. Ha un leggero sapore di nocciola, senza particolare odore.
Habitat Macrolepiota mastoidea
Il fungo cresce nei boschi di latifoglie, sia solitario che in piccoli gruppi. Lo si può trovare dall’estate fino all’autunno.
Commestibilità
Si tratta di un buon fungo commestibile ma va consumato solo dopo un’adeguata cottura perché crudo provoca problemi gastrointestinali. Si consuma solo il cappello in quanto la carne del gambo è dura e fibrosa.
Curiosità
La Macrolepiota mastoidea è una “mazza di tamburo” ed è molto simile alla famosa M. procera. Da quest’ultima si differenzia per le dimensioni un po’ più ridotte e per l’umbone pronunciato sul cappello.
Questa specie può essere confusa anche con la M. excoriata, un altro fungo dello stesso genere commestibile.
È importante raccogliere questo fungo solo quando è giovane. Man mano che il fungo si sviluppa, il cappello si apre e le lamelle diventano più mature, rendendolo meno adatto per il consumo.
Macrolepiota mastoidea
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.