Se Dio è Buono Perché c’è il Male?
Conciliare la presenza del male nel mondo con l'esistenza di Dio
Se Dio è Buono Perché c’è il Male?
Filosofi, teologi e credenti si sono chiesti per secoli: «Se Dio è buono perché c’è il male?»
Il problema del male e della sofferenza è stato affrontato da molte tradizioni religiose e filosofiche. Quella che si chiama teodicea cristiana però, ha cercato di rispondere specificatamente a questa domanda.
Ovviamente non è possibile avere una risposta precisa e definitiva. È tuttavia importante capire i modi in cui la bontà di Dio si concilia con la presenza del male su questa terra.
La prima cosa da considerare è che il male esiste. Ci sono molte forme di male nel mondo, dalla sofferenza fisica alla violenza, dalla malattia alla morte. Questo è un fatto che non può essere negato.
Se Dio è buono perché c’è il male?
Il Problema del Male e della Sofferenza
Un Dio buono, secondo il nostro modo di pensare, non dovrebbe permettere la sofferenza nel mondo. Quindi se il male esiste o Dio non esiste o non è buono come vogliono farci credere.
In primo luogo, è importante capire che il male è una parte inevitabile della condizione umana.
L’essere umano è dotato di libero arbitrio, il che significa che ognuno di noi ha la capacità di scegliere il bene o il male. Questa libertà di scelta può portare anche ad azioni malvagie e immorali che causano sofferenza e dolore. Il male nel mondo è quindi il risultato delle scelte sbagliate dell’uomo, che ha deciso di seguire il proprio egoismo.
Per molti la domanda “se Dio è buono perché c’è il male?” resta. Infatti Dio è Dio, Lui sa tutto. Allora dovrebbe anche sapere che l’uomo fa scelte sbagliate e non dovrebbe permetterlo.
Senza la possibilità di fare scelte sbagliate però, non ci sarebbe la possibilità di fare scelte giuste e nobili. Se fossimo come automi senza alcuna capacità di scelta, non avremmo mai fatto del male, ma non saremmo nemmeno capaci di amare.
Alcuni potrebbero obiettare che Dio può fare qualsiasi cosa, potrebbe quindi intervenire per impedire almeno i misfatti più gravi. Perché non fulmina i pedofili, non brucia gli assassini e non polverizza chi fa soffrire gli innocenti? Se Dio è buono perché c’è il male?
Il male può essere una prova, un’opportunità per l’uomo di crescere e di purificare il proprio spirito. Attraverso la sofferenza possiamo capire il valore delle cose belle della vita e crescere come individui. Può essere anche l’occasione per mostrare la propria solidarietà e il proprio amore verso gli altri, portando alla compassione e all’empatia. Il dolore può farci diventare persone migliori. Dio potrebbe così utilizzare il male per un bene più grande.
La Giustizia di Dio
Quando ci chiediamo “se Dio è buono perché c’è il male?” di solito tendiamo a tralasciare un particolare. Dio non è solo buono, è anche giusto. La giustizia di Dio su questa terra non è quasi mai punitiva, ma è rieducativa. Dato che Dio cerca sempre il bene dell’uomo, vuole indirizzarlo verso la salvezza della sua anima. Dio non vuole il male ma lo permette perché (purtroppo) ne abbiamo bisogno, ci guida verso il bene e la verità. La sofferenza può essere quindi vista non solo come una conseguenza delle scelte sbagliate dell’uomo, ma anche come un’opportunità per il suo riscatto.
Se Dio è buono perché c’è il male? Possiamo dire che Dio è buono nonostante la presenza del male nel mondo. In fondo ci ha dato delle linee guida e dei campanelli d’allarme per darci il modo di restare sulla strada giusta. Sta a noi decidere se usarli per accresce il nostro spirito verso l’Alto o ignorarli e perderci sulla terra.
Lettura consigliata: Dio castiga il mondo? di Roberto De Mattei
Poi magari arriva colui che ti dirà che stai già parlando te stesso per Dio ,che scrivi con una visione umana,”terrestre e fallace”:)
“Dio non ha creato il male e te lo spiega Sant’Agostino. Secondo lui Dio ha solo creato il bene ma allora perché esiste anche il male? Secondo Sant’Agostino il male non esiste e lo capiamo meglio con l’esempio della candela: se ci avviciniamo a una candela vediamo molta luce ma, se ce ne allontaniamo, ne vediamo di meno. Il buio in realtà non esiste, è solo assenza di luce. Funziona così anche con Dio: se ci si avvicina a Dio c’è il bene, se ce ne allontaniamo c’è meno bene e ci sembra di vedere il male. Ma così come il buio è assenza di luce, il male è assenza di bene. Ecco perché si può concludere che il male non esiste.”
Ah Lara! 🙂
Sant’Agostino era molto avanti e, come sempre, aveva ragione. Ma secondo te, io potevo scrivere che “il male non esiste”? Ci vuole un ABC spirituale che non tutti hanno e non volevo cominciare delle discussioni sterili su una definizione. Quello che conta per me è far aprire la mente e il cuore di chi ha la pazienza di leggere i miei post a quesiti che forse qualcuno di loro non si è ancora posto.
Grazie per la tua presenza attenta e arricchente.
E’ un discorso molto difficile. Capisco che l’uomo abbia il libero arbitrio, quindi possa commettere il male colpendo persone innocenti, ma le malattie? Perché un bambino può ammalarsi e morire di cancro tra atroci sofferenze? Nessun uomo gliel’ha mandato…Forse il destino? E quei due uomini, uno proprietario dell’azienda di panettoni Balocco, che sono morti mentre pedalavano in bicicletta, colpiti da un fulmine? Perché mai un fulmine doveva colpire proprio dove si trovavano loro? Oppure perché un bambino può nascere menomato, cerebroleso, o con una malattia che lo condanna a morire dopo poco tempo? Chi è responsabile di tutto ciò? Io prego, ma qualche volta il dubbio mi viene…Dobbiamo credere che tutto faccia parte di un disegno divino, che tutto abbia motivo di essere, ma a volte è veramente molto difficile trovare una motivazione giusta per certi inspiegabili disegni. Eppure la fede serve proprio anche a questo: ad accettare le situazioni più dolorose ed inspiegabili e a trovare consolazione anche in ciò che non comprendiamo.
Hai perfettamente ragione Katherine. Se parliamo del male riferito alle azioni dell’uomo è un conto ma se estendiamo il discorso alle malattie, agli eventi naturali (terremoti, alluvioni, fulmini, frane, tornado, epidemie, etc) che causano morti tutti gli anni, allora il dubbio è legittimo.
A mio modesto parere penso che la nostra mente è troppo limitata per comprendere la grande realtà di cui facciamo parte. Qui sulla terra tutto finisce, anche il dolore, per grande che sia, è destinato a finire. Penso che nella vita che ci attende dopo la morte, della sofferenza terrena porteremo con noi solo i sui effetti “curativi” sull’anima. D’altronde, come diceva Sant’Agostino: “Non quello che ha una fine ci deve spaventare ma quello che non ha più fine”.
Per quanto riguarda la morte prematura delle persone, i bambini in particolare, hai detto bene. La fede serve proprio anche a questo: ad accettare le situazioni più dolorose ed inspiegabili e a trovare consolazione anche in ciò che non comprendiamo.
Un abbraccio
A mio avviso non vale la pena formulare domande dove palesemente non abbiamo risposte. Le domande su come funziona Dio superano quella già complicata sull’esistenza di Dio. Ma come al solito rispondere di sì a quest’ultima non ci basta. Dobbiamo spulciare e scavare per fare modo che Dio divenga familiare, approcciabile, prevedibile, comprensibile. Fare ipotesi, creare spiegazioni, offrire significati. Non impareremo mai.
Dici bene Franco, la fede non dà prove tangibili dei fatti ma assicura i fedeli sulla bontà di Dio e dei suoi progetti per noi. La spiegazione a certi misteri la scopriremo solo dopo questa vita.
Un saluto
Beh sarò sempre io a dire Grazie a te,e ogni tanto fa bene all’anima farti visita o leggerti altrove e perché no anche continuare ad imparare da te e da chi ti segue:)
Non so cosa possa aggiungere su quanto dici se non dare un umile suggerimento ai tuoi lettori di quanto facciano ” fede ” i tuoi stessi post su quel che oggi scrivi.Avere la pazienza di leggerli i tuoi interessanti scritti è il minimo , almeno per me…notando con un po di attenzione che le domande legittime come quelle di Katherine (domande che un tempo anche io mi/ti facevo)siano testimonianza e connessione di un mistero che a volte si avvicina e si allontana tutto nella dimensione dell’anima da cui proveniamo e a cui ci ricongiungeremo.
Mr Loto
Il Senso del Dolore
Una Domanda che Tutti ci Siamo Posti
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(da notare anche come S.Agostino stia sempre a guidarci e dirci qualcosa:))
Ti abbraccio.
L’essere umano è libero di scegliere se abbandonarsi alla rabbia, alla cattiveria, al rancore o se seguire il cuore, l’affetto e la dolcezza. In base a ciò che scegli scegli il bene o il male ma anche se essere felice è sereno o arrabbiato e rincorso. I sentimenti positivi fanno bene anche a chi li vive e quelli negativi fanno male. Mi sono spiegata malissimo ma non riesco a trovare le parole. Serena giornata
No Ely, in realtà sei stata molto chiara. 🙂
A presto.
Ecco la domanda delle domande: chi non si è mai chiesto perché Dio non intervenga dove la sofferenza e il male imperversano? Pure i credenti, anzi forse soprattutto loro, cadono in questa trappola, chiamiamola così, legittima. Ma tu hai detto tutto bene e Sant’Agostino citato ha dato la sua versione cui è facile aderire. Se Dio è bene non può volere il male, dunque il male non dipende da una sua volontà e tutto ciò che accade a prescindere dall’azione umana (gli eventi catastrofici) sono “effetti collaterali” di un male terreno. Non tutto è spiegabile, è vero, ma avere fede è questo: non potere dare una giustificazione convincente a certi eventi, eppure credere che tutto abbia un imperscrutabile perché.
È vero, non tutto è spiegabile in modo razionale ma in palio c’è la vita eterna e questo cambia la prospettiva di tutte le cose e degli accadimenti terreni.
Ciao Mr. Loto, ti ritrovo dopo qualche tempo e con piacere.
Riguardo alla discussione sulla domanda se Dio è buono e meno, purtroppo, debbo dire che la domanda è priva di fondamento prima di tutto perchè la stessa è indirizzata a chi crede nell’esistenza di questo Ente Supremo e che parlare di Libero Arbitrio non è che una scusante volta a far credere che Dio ci lasci liberi di comportarci come vogliamo qualunque sia l’efferatezza del crimine che possa venire commesso.
Questo non può essere possibile da parte di un Creatore poichè un Padre non può scientemente permettere ed accettare che un figlio commetta dei crimini. Mi dispiace intervenire così su un argomento che ti sta molto a cuore ma non posso leggere quelle che ritengo (forse a torto e lo spero) bugie.
Dovrei aprire una discussione ancor più profonda sulla creazione dell’Universo e della Terra in particolare dove la Religione o per meglio dire le Religioni ci hanno inculcato la credenza per cui Dio avrebbe creato l’Universo e la Terra quale posto ideale per dare la Vita al genere umano ma quell’Universo di cui parla la Religione Cattolica si chiama Via Lattea, oggi intesa come nostra Galassia, e naturalmente più leggi e più ti fai un’idea della verità per cui ti rendi conto che questa cosa non è possibile cioè, non è possibile che sia stato creato un Universo che fino a qualche decina o centinaio di anni fa si basava su poco più di una Galassia con miliardi di stelle ( la Via Lattea) e quindi poteva essere credibile mentre oggi sappiamo che questo è composto da Miliardi di Galassie che contengono ciascuna Miliardi di Stelle.
Per chi si documenta l’esistenza di Dio non è credibile e la nostra presenza sulla Terra è stata possibile nel corso di miliardi di anni solo grazie alla giusta distanza dalla stella Sole dalla quale dipendiamo che ha creato le condizioni ideali per la Vita.
Spiacente di non essere d’accordo con te ma l’argomento era troppo importante e ti ho voluto raccontare il mio pensiero.
Con affetto e stima
Ciao Gamaximo, mi fa davvero piacere ritrovarti qui! Spesso mi chiedo dove sono le persone che mi commentavano spesso e poi sono sparite, se stanno bene, se sono felici… è bello ritrovarti!
Veniamo alle tue comprensibili osservazioni.
Dato che, come forse ricordi, sono stato ateo per buona parte della mia vita, capisco bene il tuo punto di vista perché è stato anche il mio. Quindi so che non posso convincerti a pensarla diversamente.
Però c’è una cosa che posso suggerirti, se sei realmente intenzionato a cercare di comprendere la Verità, che è ovunque, è viva, ma spesso è invisibile. Prova a leggere la Genesi della Bibbia con gli occhi delle nozioni scientifiche che abbiamo oggi. Magari con un libro di scienze vicino per aiutarti.
Ti accorgerai che la Bibbia non nega per niente la scienza anche se la superbia di certe persone vuole far apparire le due cose inconciliabili.
Il Testo Sacro divide la creazione in giorni, rappresentando allegoricamente le fasi dello sviluppo della Terra e l’evoluzione degli esseri viventi. E lo fa in modo sintetico ma incredibilmente fedele a ciò che sappiamo oggi.
Ti faccio solo un esempio, giusto per farti capire meglio cosa intendo.
Nella Genesi c’è scritto che il terzo giorno Dio ha separato la terra dalle acque (vv. 9-10). Non ci vedi chiaramente l’oceano primordiale (la Pantalassa) e il supercontinente (la Pangea)? In poche semplici immagini è stato descritto il periodo che va dall’Archeano, al Proterozoico, all’era Cenozoica.
Nel versetto 11 c’è scritto: « La terra produca germogli». La terra, con la t minuscola, indica chiaramente il regno minerale a cui viene ordinato di esprimere il vegetale. Ed ecco quelle che oggi chiamiamo stromatoliti, strutture sedimentarie calcaree prodotte dall’attività dei cianobatteri, microrganismi responsabili della formazione dell’ossigeno atmosferico terrestre.
Addirittura leggendo solo i versetti 11 e 12 puoi vedere le tre progressive fasi evolutive del regno vegetale.
11 – Dio disse: “La terra produca germogli, (muschi equiseti e felci che si riproducono con le spore)
erbe che producono seme (larici, pini, abeti e conifere che si riproducono per seme nudo)
e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie”. (piante da frutto ed erbacee, piante con fiori i cui semi sono sempre contenuti nei frutti)
Casomai non fosse chiaro, il concetto viene ripetuto.
12 – E la terra produsse germogli,
erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie,
e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie.
Sembra incredibile, ma è tutto raccontato in modo sintetico ma preciso ed efficace. Del resto, tu come avresti spiegato agli esseri umani di migliaia di anni fa l’origine del mondo?
Tutta la Bibbia è così, ma nella Genesi è relativamente facile confermarne la veridicità, alla luce di ciò che sappiamo oggi. Anche l’immagine dell’uomo creato con il “fango” è abbastanza chiara se pensi in modo scientifico alle componenti del nostro corpo. Ma ti lascio il divertimento di documentarti da solo.
La Verità è spesso inaccessibile alle menti che vogliono misurare ciò che non può essere misurato… sono come bambini che non conoscono l’alfabeto ma si illudono di saper leggere.
Un caro saluto.
Caro Mr. Loto, ti ringrazio per belle parole e per i consigli che ho seguito, in parte, poiché sono certissimo della giustezza di quanto mi hai comunicato, vorrei solo sottoporti una mia riflessione e alla fine farti una domanda ….
“ Credenze, superstizioni e religioni –
Un filo rosso
Partendo dal presupposto che l’esistenza di Dio viene sempre di più messa in dubbio anche se non apertamente e per arrivare al punto provo a fare un escursus degli accadimenti relativi all’oggetto del presente scritto degli ultimi 5.000 anni lasciando da parte la nascita dell’Universo così come lo conosciamo oggi.
Partiamo dalle credenze politeiste: i Sumeri adoravano come dio principale Enki e poi una serie di altri dei a seconda di quello che pensavano potesse aiutarli con l’acqua, i raccolti, le guerre, i fulmini, etc, etc.; gli Egizi RA + altri; i Maya Itzama + altri; gli Atzechi Quetzacoatl o Kukulkanri + altri ; i Greci Zeus + altri; i Romani Giove + altri.
Dove si trova il filo rosso di tutte queste credenze? Nei sacerdoti. Tutti questi dei avevano bisogno di portavoce e questi portavoce non dovevano fare altro che seguire i vari bisogni della gente e implorare gli dei sperando in una buona riuscita. In caso positivo si prendevano i meriti mentre in caso negativo gettavano le colpe sul popolo che non si era comportato come gli dei richiedevano e allora giù anatemi, minacce, sacrifici umani, sale, candele, specchi rotti e quindi superstizione a go-go.
I Sacerdoti, quindi, che nel corso dei secoli avevano preso un grandissimo potere, secondo solo a quello dei vari Imperatori e certamente in accordo con questi ultimi, , tenevano il popolo sottomesso e terrorizzato da possibili ritorsioni degli dei.
Ora, qual è la differenza tra quanto detto e le religioni?
Il filo rosso riporta ai sacerdoti che aiutati dall’apparizione di un Messia credibile fondano la Chiesa. Non c’è alcun dubbio che i fondamenti e la dottrina della Chiesa siano stati e sono basati su regole giuste. Stessa cosa avviene con le altre religioni monoteiste e cioè il Buddismo, l’Ebraismo, l’Islamismo, l’Induismo, tutte zeppe di sani principi e di buone parole come quelle della religione cattolica. Purtroppo, come in politica ( perché la religione è un partito politico ancora molto potente ), le parole sono tante e belle ma i politici come i sacerdoti predicano bene ed in molti casi, non tutti, razzolano male.
Per quanto riguarda la religione cattolica e la Chiesa cattolica sappiamo tutti che in nome di Dio sono state commesse efferatezze immani quali guerre, torture, omicidi, stupri, furti e persecuzioni, il tutto innaffiato di superstizione per continuare su quanto fatto dai predecessori politeisti volte a spaventare i popoli e non basta che molte persone giuste si siano immolate per portare avanti il loro Credo. Sono stati fatti Santi a posteriori come gli eroi soldati ai quali viene data una medaglia alla memoria.
A questo punto cosa è giusto fare e in cosa bisogna credere? Comportarsi in modo il più possibile umano, degno, rispettoso degli altri e credere nell’evoluzione e nella Scienza.
Tutto qui “
La domanda : chi ha scritto la Bibbia ? (Lo so ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensi!)
La tua riflessione è quasi un’analisi storica di come le religioni sono state usate per scopi di potere da gente senza scrupoli, con la toga e senza.
Come hai giustamente scritto, “i fondamenti e la dottrina della Chiesa sono stati e sono basati su regole giuste”. Quindi, dov’è che vedi una stonatura? Se gli esseri umani fossero tutti buoni e giusti non avrebbero bisogno di regole di alcun tipo, ma purtroppo non lo sono, nemmeno nella Chiesa.
È così importante sapere chi ha scritto la Bibbia se ti accorgi che contiene sacrosante verità che aiutano a diventare persone migliori e a vivere in modo sereno?
Se qualcuno ti dà la ricetta di una torta e, provandola, viene buonissima, ti importa davvero se a crearla è stato uno chef stellato o tua nonna?
È ciò che ottieni a fare la differenza.
E poi, sinceramente, le società moderne che ci tengono tanto a considerare il concetto di Dio come “superato” non mi sembrano tanto più libere, giuste o pacifiche di quelle del passato.
Infine due piccole appunti al tuo scritto che sento di precisare solo perché in passato mi sono molto interessato e documentato sulle molteplici forme di spiritualità degli uomini.
L’induismo non è una religione monoteista ma monistica. Crede cioè in un solo principio universale che potremmo associare a Dio, che però si manifesta in molteplici divinità.
Il buddismo, anche se ormai viene definita da tutti una religione, non lo è. È più una filosofia di vita, dato che i buddisti non credono nell’esistenza di Dio o di altre divinità.
Comunque, per concludere, sappiamo entrambi che è difficile trovare un incontro tra chi crede e chi no, la direzione in cui guardiamo è opposta. Però possiamo star bene insieme lo stesso, così non smetteremo mai di farci domande e di cercare risposte! 🙂
Saluti
Hai ragione, sarà difficile trovare un punto d’incontro su questo argomento ma quello che più conta è la stima reciproca ed il rispetto che sono elementi che vanno al di là di ogni discussione.
Tra le altre cose ti devo ringraziare perché ad ogni incontro riesci ad arricchirmi e questa la trovo una cosa molto importante, interverrò su qualche altro argomento tra i tanti che proponi se ti farà piacere. Pensa che l’occasione per ritrovarti è stata una ricerca su un’insalata, il crescione!
Un caro saluto
Per me è lo stesso nei tuoi confronti! Sarai sempre il benvenuto.
Grazie al crescione, allora! 🙂
Saluti.
Caro mister non le ho mai chiesto,e lo sto facendo adesso credo in modo indiretto,quale la causa di questa conversione da ateo a credente…magari se non sono inopportuna e vorrebbe condividere con noi:) perché io in tutti i suoi post ci ho sempre visto un “filo rosso”di chi ha toccato e tocca con mano un vissuto spirituale profondo e inequivocabile.
Complimenti ad entrambi voi per questo bellissimo scambio,ci ho visto un po una rilettura di un libro che lessi diversi anni fa “IO CREDO. Dialogo tra un’atea e un prete di Margherita Hack e Pierluigi Di Piazza”
Buona giornata 😘
Una conversione è sempre molto difficile da raccontare perché è tutta basata su un sentire interiore che da fuori è quasi impossibile capire. Diciamo che tutto è iniziato quando sono stato obbligato ad accompagnare un parente a Roma nell’occasione della morte di Karol Wojtyła. Non ho voluto ignorare quello che ho improvvisamente sentito dentro anche se ci ho dovuto lavorare parecchio perché, come puoi immaginare, non è stato facile spiegare a me stesso e a chi mi conosceva questo improvviso cambio di rotta. Ma quella difficoltà mi ha spinto ad approfondire, ad interessarmi inizialmente a tutte le religioni e poi, in modo particolare, alla figura di Gesù. Anche se non si può razionalizzare la fede, ho sempre ritenuto necessario trovarci dentro una logica… e con il tempo l’ho trovata, e osservando la mia vita e quella delle altre persone mi sono accorto che non fa mai una piega! 🙂
Ciao, a presto.
Grazie.
Ho davvero apprezzato molto e capisco la difficoltà nel raccontare qualcosa di cosi intimo…tu che ascolti sempre tutti noi poi…