Religione

Le Conseguenze del Peccato

Come i peccati gravi ci danneggiano

Le Conseguenze del Peccato

Oggi in molti sottovalutano le conseguenze del peccato, pensando che seguire una via morale non sia utile ad avere una vita felice e soddisfacente.

Le Conseguenze del Peccato

In realtà, il concetto di peccato ha radici profonde nelle tradizioni religiose e filosofiche proprio con il chiaro intento di indicarci la strada più facile per vivere bene.

Dimenticare le conseguenze del peccato significa esporsi ad una serie di problemi che, contrariamente a quanto si crede, non riguardano soltanto la sfera spirituale.

Anche chi non crede in Dio dovrebbe iniziare a valutare la propria condotta etica per comprendere la radice di alcuni dei problemi che potrebbero affliggerlo, ben prima di sentire l’urgenza di andare da uno psicologo.

Quali sono i Peccati più Gravi?

Prima di vedere nel dettaglio quali sono le conseguenze del peccato, vediamo di capire quali sono i peccati più gravi.

Nella tradizione cattolica sono chiamati peccati mortali e sono le trasgressioni contro la legge di Dio. Si definiscono “mortali” perché uccidono l’anima del peccatore, non soltanto rompendo la relazione con Dio ma anche arrecando danni significativi a sé stessi e agli altri.

Sono considerati peccati mortali quelli che infrangono i Dieci Comandamenti, ad esempio l’omicidio (compreso l’aborto) e il furto (compresa l’evasione fiscale) ma anche l’adulterio e la menzogna. Ovviamente questi peccati devono essere commessi per libera scelta e in piena consapevolezza.

Sotto il profilo spirituale, quando commettiamo un peccato di questo tipo interrompiamo la connessione con Dio e perdiamo il Suo sostegno. Questo non ci priva soltanto della vita eterna nell’Aldilà ma lascia il peccatore senza alcuna forza spirituale alla quale si sostituisce una persistente sensazione di vuoto e isolamento.

Quello che in pochi sanno è che i peccati non hanno solo un impatto a livello spirituale ma possono anche danneggiare profondamente l’individuo anche a livello psicologico e intellettivo.

“Chi pecca, danneggia sé stesso” (Siracide 19,4)

Le Conseguenze del Peccato sulla Psiche

Dopo aver commesso un peccato spesso sperimentiamo (anche solo a livello inconscio) un forte senso di colpa e rimorso.

Il senso di colpa associato a tali azioni può scatenare ansia, depressione e stress cronico. La costante lotta interiore tra la nostra coscienza e il peccato commesso può influenzare negativamente la nostra salute mentale.

Inoltre, i peccati mortali possono minare la nostra autostima. La mancanza di autostima e la sensazione di essere in qualche modo “indegni”, possono condurre a comportamenti autodistruttivi, quali l’abuso di sostanze o l’isolamento sociale.

I peccati possono danneggiare anche le relazioni con gli altri, distruggendo la fiducia e l’integrità nelle relazioni umane. Pensa ad esempio alla sofferenza che deriva dall’adulterio o dalle bugie dette a familiari e amici.

Chi pecca potrebbe lottare con il timore di essere scoperto o respinto, creando tensioni e distanza anche nelle relazioni più strette.

Danni Intellettivi Associati al Peccato Grave

Un’altra delle conseguenze del peccato che davvero in pochissimi notano è la cosiddetta macula animae, la macchia sull’anima che “oscura la nitidezza della coscienza e indebolisce la forza della libertà”. Persino il grande filosofo Aristotele, che era pagano, si era accorto che compiendo azioni moralmente ingiuste si corrompeva la propria capacità di giudizio.

Peccare influenza infatti il pensiero razionale e la capacità di prendere decisioni sagge. Questo accade perché certe azioni offuscano la mente e impediscono di seguire una sana gerarchia di valori, spostando il pensiero verso il semplice appagamento di piaceri effimeri e immediati.

In poche parole, chi si macchia di peccati gravi compromette la propria capacità di giudizio, la concentrazione e la chiarezza mentale. Questo fa capire una frase detta da Gesù: “La luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce perché le loro opere erano malvagie” (Gv 3,19).

Una cattiva condotta morale ottenebra l’intelligenza e, anche se ci hanno sempre detto il contrario, ci fa rinunciare alla libertà. Dopo aver scelto di peccare, infatti, ci leghiamo al male e ne subiamo la dipendenza in una vera e propria schiavitù interiore dalla quale è molto difficile liberarsi.

Insomma, le conseguenze del peccato si estendono ben oltre il mero ambito spirituale e influenzano la qualità complessiva della vita di un individuo.

L’essere umano è incline a commettere errori ma è anche dotato della capacità di apprendere, crescere e trasformarsi. Fortunatamente il perdono e la redenzione sono possibili attraverso un pentimento sincero e la correzione del proprio comportamento.

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10 Commenti

  1. Non avevo pensato ai sensi di colpa dopo aver commesso un peccato ma effettivamente possono portarti ad un abbassamento della propria autostima. Generalmente mi piace di più il bene e stare serena e quindi non commetto peccati. Poi sono umana e quindi qualche sbaglio lo faccio anche io. Serena giornata

    1. Tutti noi sbagliamo, l’importante è che questi errori vengano riconosciuti, quando possibile corretti, e soprattutto che ci si impegni a non commetterli mai più.
      Buona giornata anche a te.

  2. I dieci comandamenti potrebbero essere anche “solo” frutto di condotta ed educazione etica, per questo andrei cauto sulla certezza di perdere una vita eterna nell’Aldilà.

    1. Ovviamente il concetto di vita eterna con quel che ne consegue appartiene a chi, come me, crede in Dio. Esattamente come hai scritto, però, i Dieci Comandamenti sono un’indicazione preziosa per una vita felice qui sulla terra, quindi adatti anche per chi non crede…

  3. Buon giorno e buona domenica M.Lotto. mi sovviene una lettura della Oriana che arriva a scrivere che l’uomo moderno è riuscito a cancellare ogni casa persino a rinnegare l’inferno. Tutto senza colpa e tutto giustificabile per questo progresso 5G direi. Parli di rimorso ma per chi ha quietato la coscienza con una solerte disciplina di di consenso tutto è possibile.
    Spero sempre di essere con coloro che credono nel male del peccato

    1. Temo proprio che tu abbia ragione, Andrea! Per molte, troppe persone oggi è difficile persino capire quando qualcosa è sbagliato e ingiusto perché si è del tutto perso il senso del male e di conseguenza del peccato. Povero chi non ha il sé il senso del bene e della giustizia… finirà col perdere tutto.
      Buona domenica.

  4. Essendo credente anch’io sposo in toto quello che hai detto. Sottolineo che le conseguenze a livello psicologico non necessariamente sono collegate alla fede: il rimorso è la reazione di chi sa di non essersi comportato bene ed è consapevole dell’errore commesso. A me viene spontaneo chiedere perdono a Dio, perché credo che solo da Lui derivi il benessere dell’anima, ma basterebbe rimanere saldi ai principi della buona morale per affrontare le conseguenze del peccato.

    1. Le conseguenze del peccato sono presenti e spesso molto ben visibili su tutti, credenti e non credenti. Anche pentirsi in modo sincero e impegnarsi a non commettere più delle azioni sbagliate aiuta in entrambi i casi a ritrovare l’equilibrio. La differenza è che, purtroppo, oggi in molti non capiscono nemmeno di aver commesso un peccato!
      Ti auguro una buona settimana.

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