Le Scorciatoie non Servono
Il rifiuto della via facile per la costruzione di una società sana
Le Scorciatoie non Servono
Nella società moderna sembra esistere una soluzione rapida per qualsiasi problema, ma le scorciatoie non servono a farci stare meglio.
Tutto sembra sempre potersi risolvere con le scorciatoie che abbiamo inventato per toglierci dai guai o raggiungere quello che vogliamo e pensare in un certo modo è ormai la norma.
C’è infatti una crescente tendenza ad evitare la fatica e la responsabilità, cercando sempre la via più facile. Ma quale prezzo stiamo pagando come individui e come società?
La verità è che le scorciatoie non servono, non sono la soluzione ai nostri problemi ma solo dei palliativi che ci impediscono di affrontare le sfide della vita e di crescere come persone.
Le Scorciatoie non Servono a Renderci Migliori
Un esempio emblematico è la crescente accettazione della chirurgia estetica come soluzione rapida ai nostri complessi. Prendiamo il caso di chi decide di rifare il proprio naso per renderlo meno “importante”. Questa scelta non solo trascura la bellezza della diversità umana ma anche le caratteristiche distintive delle proprie radici familiari.
Le scorciatoie non servono certo a risolvere le nostre insicurezze ma ci rendono dipendenti da soluzioni esterne e artificiali, che comunque non ci soddisferanno mai del tutto.
Invece di sottoporci a interventi chirurgici per cambiare ciò che percepiamo come difetti e conformarci a standard estetici arbitrari, dovrebbe lavorare su noi stessi per imparare ad accettare e amare le nostre imperfezioni. Dovremmo celebrare la nostra unicità!
Un’altra situazione che riflette la ricerca costante di una soluzione rapida è rappresentata dalla decisione di interrompere una gravidanza indesiderata. L’aborto diventa una soluzione immediata al problema che però ne crea molti altri, soprattutto di tipo emotivo e psicologico. Non ci si priva solo di un bimbo che avrebbe potuto rendere la nostra vita più significativa, ma anche delle preziose lezioni di vita e di crescita personale che derivano dall’assumersi la responsabilità di un figlio.
Le scorciatoie non servono ad aiutarci sul serio nemmeno nella gestione della sessualità. Invece di evitare la promiscuità e le situazioni a rischio, molti preferiscono tutelarsi attraverso l’uso di barriere contraccettive. Certo, si evitano le malattie e le gravidanze ma si promuovono comportamenti irresponsabili, disincentivando la necessaria comunicazione e consapevolezza sessuale. I partner diventano oggetti e non persone, con i loro sentimenti e i loro diritti. Li trattiamo come mezzi e non come fini, come strumenti per il nostro piacere e non come parte di un progetto comune. Li feriamo e li deludiamo, senza preoccuparci delle conseguenze.
E nel Lavoro? Merito contro Conoscenze
È difficile affermare che le scorciatoie non servono in ambito lavorativo, perché a guardarsi intorno sembrerebbe proprio di sì. La pratica di ottenere un’occupazione attraverso le conoscenze anziché le competenze professionali è diventata comune. Il punto è che questo approccio favorisce la superficialità e scoraggia lo sviluppo del merito e del talento. In una società che funziona così, si indebolisce il tessuto sociale che dovrebbe essere costruito sulle capacità effettive e sul conseguente rispetto reciproco.
Queste possono sembrare tutte soluzioni buone per evitare i problemi ma nel lungo periodo creano danni irreparabili a noi e all’intera società. Danneggiano noi, perché ci privano della possibilità di accettarci e amarci per come siamo e ci allontanano dai nostri valori, che sono la base della nostra felicità. Danneggiano la società perché contribuiscono a diffondere una cultura dell’egoismo e del relativismo, in cui l’incapacità vince sul merito. Perché indeboliscono il senso di responsabilità che è indispensabile per il bene comune. Perché minano le basi della convivenza, che richiedono il dialogo e l’empatia.
Dobbiamo prendere coscienza che le scorciatoie non servono. Dobbiamo riscoprire il valore dell’impegno, della sofferenza e della rinuncia, che sono il segno della nostra umanità e della nostra libertà.
Solo così potremo costruire una società sana, basata su valori solidi e su un vero progresso, anziché su veloci soluzioni superficiali che alla fine ci impoveriscono come individui e come collettività.
Lettura consigliata: In vetta senza scorciatoie di Ed Viesturs
Ma le labbra a canotto, a proposito di “scorciatoie estetiche”, che scorciatoia sarebbero? Quelle di adeguarsi tutte a diventare sudcoreane? Tette finte, labbroni indecenti, pelle tirata. Come facciamo a dozzinalizzarci cosí ridicolmente?! Un po’ come i giovani “alternativi” vestiti però tutti uguali.. manca personalità, senso del lavoro, della fatica..tutti vogliono tutto in un mondo che sta esaurendo risorse e pazienza..
Purtroppo è così e non cambierà nulla fino a che non si tornerà a scoprire il valore delle cose guadagnate con l’impegno e il sacrificio.
Buona settimana.
Beh, per quanto riguarda il naso, posso capire. Ci sono dei nasi veramente brutti e posso capire che facciano soffrire chi li ha fino a far decidere per un intervento. Non capisco invece le labbra a canotto, gli zigomi come palline da tennis ecc…Ci sono personaggi famosi che non riescono nemmeno più a parlare, tanto hanno la pelle tirata. A che serve tutta questa chirurgia se comunque si vede e tutti ne sono al corrente?
La faccenda delle conoscenze è un bel problema. Si passano anni ad allevare i figli nel segno dell’onestà, dell’impegno, del sacrificio, della correttezza…poi crescono e scoprono che la vita è molto più facile per i coetanei che se la sono sempre spassata, che si sono impegnati il minimo indispensabile, ma che hanno trovato un lavoro migliore grazie alle conoscenze . A quel punto, si ha un momento di debolezza e si pensa di aver sbagliato tutto, ma ci si rende conto che non avremmo potuto fare diversamente, perché siamo fatti così e in quei valori ci crediamo. Vita dura per chi non sceglie le scorciatoie! Ma coscienza pulita. Almeno quella.
No Katherine, ti assicuro che, alla lunga, le scorciatoie non pagano affatto… magari da fuori sembra così ma alla fine tutto torna. Tiziano Terzani, una persona che ho stimato molto, diceva: “Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.” Io la penso alla stesso modo.
A presto.
La chirurgia estetica è come la moda dei jeans Levi’s: ai miei tempi, chiunque doveva averne un paio per essere integrato nella società di allora, ma questa in cui viviamo adesso è una società povera, dove il canone estetico è tutto e si è più contenti di cercare l’uniformità per somigliare a un pupazzo (riuscito malissimo, tra l’altro) piuttosto che difendere con fierezza la propria individualità. Le raccomandazioni, invece, ci sono sempre state: quelle non passano mai di moda. Sono le scorciatoie più difficili da debellare: i meriti verranno sempre dopo le conoscenze giuste!
… ed è molto triste! Se le conoscenze batteranno sempre il merito non avremo mai una società migliore, in cui davvero tutti vivrebbero meglio. Io non voglio perdere la speranza e voglio continuare a credere che, prima o poi, gli esseri umani vivranno un “rinascimento” spirituale e di conseguenza culturale.
Ciao, a presto.
Ricordo una vignetta che mi è piaciuta molto con tante persone che portano una croce, alcuni la tagliano per renderla meno pesante. Ma alla fine del percorso c’è una specie di burrone e chi ha la croce lunga e pesante passa, chi l’ha accorciata non riesce. Penso che rappresenti bene il tuo post e che le scorciatoie alla fine non servano proprio a niente e ciò che sudi prima ti agevola dopo. Serena giornata
Ricordo anch’io quella vignetta e, in effetti, rende benissimo il concetto!
Ciao Ely, buon fine settimana.
Sì rende proprio bene il concetto. Serena giornata