Sentirsi Senza Emozioni
Oggi a molte persone capita di sentirsi senza emozioni e non è una cosa inspiegabile come sembra.
Nel contesto frenetico e iperconnesso del mondo moderno infatti, un fenomeno sempre più diffuso è l’alessitimia, una condizione psicologica caratterizzata dall’incapacità di identificare e descrivere le emozioni proprie e altrui.
Anche se sembra di sentirsi senza emozioni, in realtà queste ci sono ma non riusciamo ad interpretarle. Cerchiamo quindi di capire meglio cos’è l’alessitimia. Il termine deriva dal greco e significa “mancanza di parole per le emozioni” ed è stato introdotto per la prima volta negli anni ’70 dal professore di psichiatria Peter Sifneos. Le persone che ne soffrono faticano a riconoscere quello che provano e spesso non riescono a comprendere le emozioni degli altri. Questo disturbo comporta una limitazione significativa nella vita affettiva e relazionale, portando a difficoltà nella gestione dei rapporti interpersonali e spesso a una sensazione di isolamento emotivo.
Pare di sentirsi senza emozioni quando invece si ha una difficoltà nell’identificarle e descriverle, il pensiero è orientato ai fatti e agli eventi esterni piuttosto che ai sentimenti e si ha una ridotta capacità di immaginazione. I soggetti alessitimici possono apparire distaccati o insensibili, perché il loro linguaggio emotivo è limitato e non riescono a comprendere il significato delle proprie esperienze emotive.
Sentirsi Senza Emozioni – Le Cause
Le cause di questa situazione sono molteplici e possono essere ricondotte a fattori biologici, psicologici e ambientali.
Dal punto di vista biologico, studi neuro-scientifici suggeriscono che anomalie nelle aree del cervello responsabili della regolazione delle emozioni, come l’amigdala e la corteccia prefrontale, possono contribuire a questa condizione.
A livello psicologico, esperienze infantili traumatiche, come abusi o negligenze, possono interferire con lo sviluppo della capacità di riconoscere e esprimere quello che si prova. I bambini cresciuti in ambienti dove le emozioni vengono represse o ignorate possono sviluppare meccanismi di difesa che li portano a distaccarsi dalle proprie sensazioni emotive. Inoltre, una carenza di modelli di ruolo emotivamente espressivi durante l’infanzia può impedire l’apprendimento di come riconoscere e gestire le emozioni in modo sano.
Una Società in cui non si Riesce a Provare Emozioni
Il modo in cui viviamo oggi può alimentare la sensazione di sentirsi senza emozioni. La nostra società è sempre più caratterizzata da un ritmo di vita frenetico, dalla sovra-stimolazione e dalla dipendenza dalla tecnologia. Questi fattori possono contribuire a una disconnessione dalle proprie emozioni e a una riduzione delle interazioni sociali autentiche.
La costante esposizione ai media digitali e ai social network può portare a una superficialità nelle relazioni interpersonali, dove le interazioni emotive profonde vengono spesso sostituite da scambi superficiali che portano a sentirsi senza emozioni. La comunicazione digitale tende a privilegiare la rapidità, a discapito della qualità e della profondità emotiva. Le conversazioni faccia a faccia, che sono fondamentali per lo sviluppo di una comprensione empatica e delle capacità emotive, stanno diminuendo a favore di comunicazioni mediate da schermi.
Inoltre, la cultura della produttività e del successo a tutti i costi può indurre le persone a reprimere quello che provano per concentrarsi esclusivamente sugli obiettivi esterni. In ambienti lavorativi altamente competitivi, le emozioni vengono spesso viste come un ostacolo alla performance e alla professionalità, portando gli individui a sviluppare un atteggiamento di distacco emotivo.
La mancanza di tempo per la riflessione è un altro aspetto che contribuisce a questo problema. Il costante bisogno di essere impegnati lascia poco spazio per l’introspezione e per l’elaborazione delle proprie esperienze emotive. Questo può portare a una disconnessione sempre maggiore dalle proprie sensazioni e a una difficoltà crescente nel riconoscere e comprendere le proprie emozioni.
Concludendo
Sentirsi senza emozioni non solo limita la qualità della vita affettiva e relazionale ma può anche portare a una serie di problemi psicologici e fisici. Riconoscere il ruolo che il nostro stile di vita contemporaneo gioca nella diffusione di questo problema è fondamentale per affrontare e superare questa condizione. Solo attraverso la consapevolezza e un impegno verso una maggiore connessione emotiva possiamo sperare di mitigare l’impatto dell’alessitimia nella nostra società.
Lettura consigliata: Alessitimia. Valutazione e trattamento di V. Caretti e D. La Barbera
Beh, questo non è sicuramente il mio caso, piuttosto il contrario. Io provo sempre tantissime emozioni, tanto che cerco persino di limitarne qualcuna per cercare di stare meglio. Le preoccupazioni, la pena per qualcuno, la sofferenza del prossimo, anche degli animali, mi fanno stare così male da farmi venire il mal di testa. Io sono quella che piange ai matrimoni, ai funerali e anche davanti alla tv quando vedo una scena triste, sono quella che cerca di immedesimarsi nelle situazioni degli altri per comprenderle meglio e quella che fa molta attenzione a parlare e a scrivere, anche sui social, per paura di ferire qualcuno.
Sul lavoro ho sempre tenuto in grande conto il fattore umano, dovendo trattare con preadolescenti, e ho sempre cercato di incoraggiare i miei alunni a fare bene senza abbattersi alle prime difficoltà.
A volte vorrei proprio essere un po’ meno sensibile. Sicuramente la mia salute ne gioverebbe!
Le emozioni bisogna anche saperle gestire per non vivere in balìa di ciò che si prova… ma sicuramente questa è una condizione migliore di chi si ritrova a non provare nulla. 😉
Ciao Katherine, ti auguro una buona serata.
Purtroppo sta società è un pò “vuota” si vive di pc e cellulari e così le emozioni date dai rapporti, quelli veri, mancano. Poi anche tutte le “corse” e i vari impegni ti impediscono di vivere … ti scorri la vita addosso correndo di qua e di là non combinando niente alla fine. Non è bello. Serena giornata
No, non è bello per niente. Speriamo che soprattutto i giovani possano riscoprire il valore dei rapporti autentici.
Buona serata.
A volte è il sistema ad aggredire e tu, per difesa, azzeri le emozioni. Guarda Inside Out, ad esempio, dove su cinque emozioni principali quattro sono pessime!! Ti fanno passare la voglia di vivere.. ed ora esce Inside Out 2 dove alle quattro negative (l’unica positiva è la gioia) viene ad aggiungersi l’ansia.. ahah.. si vede che queste pellicole le sovvenziona l’Associazione Mondiale Psicologi.. ahah
….preferisco pensare che sia un modo per insegnare ai bambini a gestire le emozioni, soprattutto quelle più difficili da affrontare! 😉
Un saluto.
Quello che mi preoccupa davvero in merito alla mancanza di emozioni, e faccio riferimento a recenti fatti di cronaca, è l’atteggiamento di certi criminali, insospettabili, talvolta di buona famiglia, che compiono i delitti più efferati senza apparentemente risentirne a livello emotivo. Sono privi di empatia, rimorso, aggiungerei, senso della realtà di quello che hanno combinato. Attribuisco questo anche all’educazione, alla mancanza di esempi costruttivi in famiglia, ahimè… all’uso di droghe che rimuovono i freni inibitori e al dilagare della realtà virtuale, cosa che rende meno consapevoli dei limiti di dove cominciano e finiscono realtà e finzione. Non credo si abbiano mezzi adeguati per arginare il problema. Un saluto
Concordo su tutto quello che hai scritto, a volte la freddezza di certe persone nel compiere atti terribili fa paura ed è molto triste per loro, perché dentro sono morte e non se ne accorgo nemmeno.
Al momento gli unici mezzi che abbiamo a disposizione sono quelli di esercitare la compassione (dal latino cum patior – soffro con) e cercare di tirare fuori da noi e dagli altri la parte migliore del nostro essere umani.