Libri

Il Libro dei Baltimore Recensione

di Joël Dicker

Il Libro dei Baltimore Recensione Libro

Il Libro dei Baltimore

di Joël Dicker

Il Libro dei Baltimore Recensione Libro

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2016

Editore: La nave di Tese

 Traduzione: Vincenzo Vega

Recensione libro: Buono

 

Trama

Il celebre scrittore Marcus Goldman torna con una storia intima e dolorosa che affonda le radici nel suo stesso passato. Stavolta, Marcus non indaga su un mistero criminale ma su una tragedia familiare che lo ha segnato profondamente. Diviso tra due rami della sua famiglia, i Goldman di Montclair, a cui appartiene, e i Goldman di Baltimore, più ricchi e affascinanti, ha sempre nutrito un’ammirazione sconfinata per questi ultimi. Un legame indissolubile con i cugini e il desiderio di far parte di quel mondo perfetto lo hanno accompagnato per tutta l’infanzia e l‘adolescenza. Ma la perfezione, spesso, è solo un’illusione. Qualcosa di terribile è accaduto, e ora Marcus si ritrova a ripercorrere quei ricordi alla ricerca della verità su ciò che ha portato alla fine dei Baltimore.

Incipit

«Domani, mio cugino Woody entrerà in carcere. Vi passerà i prossimi cinque anni della sua vita. Sulla strada che conduce dall’aeroporto di Baltimore a Oak Park, il quartiere della sua infanzia dove sto andando a raggiungerlo per il suo ultimo giorno di libertà, lo immagino presentarsi davanti al cancello dell’imponente penitenziario di Chesire, nel Connecticut.»

Recensione di Il libro dei Baltimore

Inizio la recensione di il libro dei Baltimore con un avvertimento per i lettori. Anche se Joël Dicker torna a raccontare la storia di Marcus Goldman, questo romanzo ha un taglio completamente diverso da quello de La verità sul caso Harry Quebert. Se il primo libro giocava sulla struttura del thriller e sull’indagine a ritroso di un delitto, Il libro dei Baltimore è più un romanzo di formazione, un racconto malinconico che esplora il tema dell’idealizzazione e della perdita.

Lo stile di Dicker è sempre scorrevole e coinvolgente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine. La narrazione si sviluppa su più piani temporali, alternando passato e presente in un meccanismo ben orchestrato che svela poco a poco i dettagli della tragedia. Questo espediente tiene alta la tensione, nonostante il fatto che l’autore si dilunga in digressioni che rallentano il ritmo della storia.

Joël Dicker

La trama del romanzo si snoda sul contrasto tra due mondi: i Goldman di Montclair, modesti e ordinari, e i Goldman di Baltimore, brillanti e di successo. Marcus, attraverso i suoi ricordi, racconta un’infanzia e un’adolescenza vissute nell’ombra di quel ramo della famiglia che ai suoi occhi rappresentava il sogno americano. Dicker riesce a trasmettere con efficacia la nostalgia e il senso di perdita che permeano il libro, anche se a volte indugia in eccessi di sentimentalismo.

Uno degli aspetti più riusciti di questo libro è la costruzione dei personaggi, specialmente il cugino Hillel e il migliore amico Woody, figure carismatiche e piene di contraddizioni. I loro destini, intrecciati con quello di Marcus, formano il cuore pulsante della storia e rendono l’evoluzione del protagonista ancora più intensa.

Tuttavia, Il libro dei Baltimore non raggiunge i picchi di tensione e coinvolgimento del romanzo precedente dello stesso autore. Il mistero che avvolge la tragedia della famiglia Goldman funziona ma la rivelazione finale, per quanto emotivamente forte, non ha l’impatto di un vero colpo di scena. Inoltre, la ripetizione continua dell’idea della “Tragedia” finisce per indebolire il pathos, rendendo prevedibile lo sviluppo della narrazione.

Certo, è un romanzo piacevole da leggere, con una scrittura fluida e una storia che colpisce per il suo lato umano e nostalgico. Dicker dimostra ancora una volta di saper costruire una trama avvincente, anche se qui punta più sulle emozioni che sulla suspense.

Concludo la recensione di Il libro dei Baltimore consigliando la lettura di questo libro a chi soffre d’invidia, a chi rimpiange il passato e agli appassionati di storie famigliari cariche di sentimenti.

Citazione

«Ci sono state delle tragedie, e ce ne saranno altre- e bisognerà continuare a vivere, nonostante tutto. In fondo, non hanno molta importanza. Ciò che conta è riuscire a superarle.»

Curiosità

  • Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985 ed è considerato uno degli scrittori svizzeri più influenti degli ultimi anni. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha studiato legge presso l’Università di Ginevra.
  • L’autore utilizza la stessa struttura narrativa a salti temporali già presenti nei suoi romanzi precedenti, alternando diversi momenti della vita del protagonista. Dicker ha dichiarato che questo libro è in parte ispirato alla sua infanzia e alla sua percezione delle differenze sociali tra famiglie.
  • Dicker ha vinto diversi premi letterari, tra cui il Grand Prix du Roman de l’Académie Française nel 2012 per La verità sul caso Harry Quebert. Nonostante il grande successo, ha dichiarato di non sentirsi ancora uno scrittore affermato e di voler continuare a migliorarsi con ogni nuovo romanzo.
  • Il libro dei Baltimore è il secondo romanzo con protagonista Marcus Goldman, dopo La verità sul caso Harry Quebert.

Il Libro dei Baltimore Recensione Libro

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio