La Casa dei Silenzi – Recensione Libro
La Casa dei Silenzi
di Donato Carrisi
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2024
Editore: Longanesi
Trama
Pietro Gerber, ipnotista forense noto come “l’addormentatore di bambini”, accetta il caso di Matias, un bambino di nove anni tormentato da un sogno ricorrente. Ogni notte, nei suoi incubi, appare una donna vestita di scuro che lo osserva in silenzio.
Quella che sembra solo una fantasia infantile inizia a intrecciarsi con la realtà, portando Gerber a dubitare di ciò che è vero e di ciò che è solo frutto della mente del bambino. Mentre il mistero si infittisce, anche la vita dell’ipnotista diventa teatro di presenze inquietanti. Forse la storia di Matias è più reale di quanto sembri. E forse, per risolverla, Gerber dovrà affrontare anche i fantasmi del proprio passato.
Incipit
«Il giorno in cui il destino ti busserà sulla spalla ti sembrerà uguale a tutti gli altri. Il monito che suo nonno le ripeteva quando era piccola assomigliava tanto a un antico proverbio africano. Forse per questo, da quando era arrivata a Pakali, lei ci pensava ogni mattina.»
Recensione di La casa dei silenzi
Inizio la recensione di La casa dei silenzi con un plauso a Donato Carrisi che è un autore che apprezzo per la sua capacità di costruire trame avvincenti e suggestive. L’autore ha uno stile narrativo scorrevole e capace di tenere il lettore incollato alle pagine. L’’ambientazione di questo libro ha un che di inquietante e un mistero si insinua lentamente nella mente del lettore, lasciando presagire un viaggio nel lato più oscuro della psiche umana. Carrisi mescola elementi di thriller psicologico e paranormale, creando un’atmosfera sospesa tra realtà e incubo.
La trama procede con il tipico stile di Carrisi, con capitoli brevi e una tensione crescente che stimola il bisogno di voltare pagina per scoprire cosa accadrà. Il romanzo affronta il tema della memoria e della percezione della realtà, facendo leva sulle insicurezze del protagonista e del lettore stesso.
Uno degli aspetti più interessanti de La casa dei silenzi è la struttura narrativa che si sviluppa su due trame parallele. Da un lato seguiamo la vicenda di Gerber e Matias, un’analisi della mente umana e dei suoi traumi, resa ancora più intensa dal legame che si crea tra l’ipnotista e il bambino. Dall’altro lato, si dipana la storia della signora silenziosa, una presenza enigmatica il cui passato e significato si rivelano progressivamente. Questa doppia linea narrativa aggiunge profondità al romanzo mantenendo alta la tensione.
La costruzione meticolosa del mistero e a una scrittura immersiva trascina il lettore nella mente del protagonista tra sogni, ipnosi e ricordi che affiorano come frammenti di un puzzle incompleto.
Il Finale che Lascia Perplessi
I personaggi sono abbastanza credibili, specialmente lo psicologo ipnotista, che è ben costruito nelle sue paure e nelle sue incertezze. Pietro Gerber è un uomo segnato dal proprio passato, con un equilibrio psicologico fragile che lo rende interessante. Il lettore percepisce la sua vulnerabilità mentre cerca di districare i nodi della sua esistenza e quella degli altri. La signora silenziosa, pur mantenendo un alone di mistero, risulta una figura intrigante, la cui storia personale aggiunge un ulteriore livello di complessità alla narrazione.
Tuttavia, ciò che inizia come un thriller psicologico affascinante si perde nella parte finale, dove la risoluzione degli eventi risulta insoddisfacente e, cosa ancor più grave, incomprensibile.
La mia valutazione generale di La casa dei silenzi è infatti crollata proprio per il finale, che tradisce le aspettative costruite fino a quel momento. L’intreccio che appariva ben calibrato, si scioglie lasciando troppe domande aperte. In pratica il lettore divora il libro con curiosità per sapere come andrà a finire ma si ritrova all’ultima pagina senza alcuna spiegazione per tutto ciò che è accaduto ai protagonisti della storia.
Peccato, perché il potenziale per un grande romanzo c’era tutto.
Riassumendo la mia recensione di La casa dei silenzi, penso che questo sia un libro che parte con slancio ma che non riesce a mantenere le promesse iniziali. Ne consiglio la lettura a chi ama i thriller psicologici con degli elementi di paranormale e a chi apprezza i finali aperti.
Citazione
«Non è vero che ciò che accade nei sogni rimane nei sogni. Qualcosa può sempre evadere da quell’assurda dimensione che ci portiamo dentro e che forse è una vera e propria vita parallela.»
Curiosità
- Donato Carrisi è laureato in giurisprudenza con una specializzazione in criminologia e scienze del comportamento. È uno degli autori di thriller italiani più apprezzati anche all’estero, con romanzi tradotti in oltre trenta lingue.
- La casa dei silenzi è il quarto romanzo con protagonista Pietro Gerber, dopo La casa delle voci, La casa senza ricordi e La casa delle luci.
- L’autore ha anche diretto film tratti dai suoi romanzi, come quello tratto dal libro La ragazza nella nebbia.
- Carrisi ha ottenuto importanti riconoscimenti sia in Italia che all’estero, come il Prix Polar e il Prix Livre de Poche in Francia, oltre al Premio Bancarella in Italia.
- In La casa dei silenzi, la figura della “signora silenziosa” è ispirata a racconti e leggende sul mondo degli spiriti e sulle presenze che si manifestano nei sogni.
- Il titolo fa riferimento non solo alla misteriosa signora silenziosa ma anche al passato del protagonista e ai segreti nascosti nella mente dei personaggi.
La Casa dei Silenzi – Recensione Libro