Amanita pantherina
Funghi Velenosi
Amanita Pantherina
L’Amanita pantherina prende il suo nome dalla parola latina pantherinus che significa panterino. Probabilmente per indicare la famiglia di felini in generale a cui richiama il cappello maculato dell’ amanita pantherina.
Il suo cappello può raggiungere i 15 cm di diametro È di colore marrone e sulla sua superficie sono presenti tante piccole verruche bianche. Le lamelle sono fitte e di colore bianco.
Il gambo è liscio e cilindrico con l’anello posizionato verso la parte alta del gambo nei funghi giovani. Negli esemplari adulti è possibile trovarlo spostato più verso il basso.
La base del gambo presenta una volva, tipica delle amanite, bianca ed aderente al gambo.
Tossicità
L’Amanita pantherina è un fungo velenoso che in alcuni casi, se assunto in dosi elevate, ha esito mortale. I sintomi dell’avvelenamento con questo fungo sono simili a quelli dell’Amanita muscaria. Si presentano in media dai 60 minuti alle 3 ore dopo l’assunzione.
I sintomi da intossicazione da amanita pantherina si presentano a volte anche con disturbi gastrointestinali. La parte che viene principalmente colpita è però il sistema nervoso centrale su cui il fungo agisce con azione psicotropica. Eccitazione, vertigini, ebbrezza, allucinazioni, depressione, sonno profondo e stati ansiosi sono le manifestazioni più frequenti.
La tignosa bruna cresce nei boschi di aghifoglie e di latifoglie, con preferenza sotto ai faggi. Lo si può trovare in tutta Italia a partire dall’estate fino ad autunno inoltrato.
Può crescere sia come esemplare isolato che in gruppo ed a volte si diffonde anche per vasti tratti del bosco.
Curiosità
L’Amanita pantherina cresce nello stesso habitat dei funghi porcini. Per questo motivo la sua presenza nei boschi è considerata un segnale spia che potrebbe indicare la presenza dei pregiati porcini.
Il fungo presenta molte analogie con l’Amanita excelsa. Si riconosce da quest’ultima per il numero di verruche che sulla pantherina sono presenti in maggior numero.
Il grado di intossicazione e la durata degli effetti provocati dal fungo dipendono dalla quantità di fungo ingerita.
In media i sintomi dell’avvelenamento scompaiono nel giro di 24/48 ore. Ricordiamo però che assunzioni abbondanti dell’Amanita pantherina possono risultare letali.
Amanita pantherina o Tignosa bruna
Attenzione:
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito www.mr-loto.it sono puramente indicative, si tenga presente che gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori leggermente diverse.