Drosera
Drosera, Cura e Coltivazione
La Drosera appartiene alla famiglia delle Droseraceae e si divide in 150 specie diverse. Questa pianta carnivora è originaria dell’emisfero sud, precisamente dell’Africa meridionale e dell’Australia, ma si è ormai diffusa in tutto il mondo.
In Sud America ed in Sud Africa si trovano circa 20 specie diverse di Drosera ma è in Australia che vive oltre il 50% delle specie di Drosera conosciute.
Il suo aspetto cambia molto a seconda dell’ambiente in cui si sviluppa. La sua grandezza può variare da pochi centimetri fino a dimensioni di tutto rispetto.
In genere la la pianta possiede foglie verdi o rosse, dalla forma lineare a volte leggermente allargata. Le foglie sono ricoperte di peli colorati che secernono una sostanza collosa per la cattura degli insetti.
In primavera produce dei fiori a 5 petali belli e decorativi su un fusto sottile. Questi daranno origine a diversi semi per la propagazione della pianta.
Il genere che è più facile reperire in Italia è la D. capensis, che proviene dall’Africa.
Drosera: Cura e Coltivazione nel Dettaglio
Temperatura: per la coltivazione è bene mantenere la temperatura tra i 5 ed i 30 gradi, sotto i 5 gradi la pianta può perdere le foglie. La temperatura ideale per lo sviluppo di questa pianta carnivora è tra i 15 ed i 30 gradi.
Terreno: come per la coltivazione di tutte le piante carnivore, il terreno deve essere a reazione acida. Il terreno migliore per la sua coltivazione è formato da 70% di torba di sfagno e 30 % di perlite, sabbia di quarzo o sabbia grossolana.
Esposizione: per l’esposizione è bene tener presente a quale specie appartiene. La maggior parte preferisce ambienti molto luminosi o addirittura la luce diretta del sole (ad esempio la D. capensis). Altre, come la D. prolifera e la D. adelae hanno bisogno di essere tenute in luoghi umidi ed ombreggiati. Queste non vanno mai esposte alla luce diretta del sole.
Annaffiatura: le annaffiature devono essere abbastanza frequenti, lasciando due centimetri d’acqua nel sottovaso. In inverno basta mantenere il terreno umido assicurandosi che non si secchi mai del tutto. Per la sua cura è necessario usare solo acqua demineralizzata, piovana oppure osmotizzata.
Concimazione: per coltivazione non bisogna assolutamente usare alcun tipo di concime o fertilizzante, pena la morte della pianta. Come la maggior parte delle altre piante carnivore, infatti, la drosera trae i nutrimenti di cui ha bisogno dalla digestione degli insetti.
Le Trappole
Le sue foglie sono ricoperte di tentacoli colorati che, attraverso delle ghiandole, secernono una sostanza appiccicosa. Questa attira e successivamente immobilizza piccole prede.
La foglia, una volta catturato l’insetto, lo avvolge completamente, accartocciandosi su se stessa. A questo punto secerne un acido digestivo che le permette di assimilarlo. Quando la pianta carnivora ha completato il processo digestivo la foglia si srotola, tornando alla posizione originale, in attesa di nuove prede.
Propagazione
La Drosera è una pianta carnivora piuttosto facile da far riprodurre. Le piante di questa specie infatti, tendono a propagarsi da sole attraverso gli stoloni. Da questi poi si sviluppano nuove piantine.
Non è raro vedere più piante in un solo vaso senza alcun intervento diretto del coltivatore. Una volta che si è sviluppata una nuova piantina da stolone è sufficiente staccarla dalla madre ed invasarla in un altro vaso. Va utilizzato lo stesso terreno e le stesse cure delle piante adulte.
Si tratta di una pianta carnivora con fiori auto impollinanti. Questo significa che basta avere una sola pianta che fiorisce per ottenere semi fertili. I semi vanno posti sulla superficie del terreno, in una condizione di buona umidità, luce e temperature superiori ai 5 gradi.
La propagazione della Drosera può avvenire anche per talea fogliare. Staccando delicatamente una foglia sana dalla pianta madre ed invasandola. Questa, in breve tempo, produce delle piccole radici, dando così origine ad una nuova pianta.
Curiosità
La Drosera possiede delle proprietà sedative ed antinfiammatorie. La sua tintura madre, ottenuta attraverso la macerazione dell’intera pianta, viene usata in erboristeria e nell’omeopatia per calmare e curare la tosse.
Spesso piccole piante intere vengono fatte essiccare per poi essere utilizzate nella preparazione di tisane ed infusi. Queste sono utili per placare i sintomi di diversi problemi dell’apparato respiratorio.
Drosera, cura e coltivazione
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