Pinguicula
Pinguicula, Cura e Coltivazione
La Pinguicula appartiene alla famiglia delle Lentibulariaceae e si divide in 80 specie. Quasi tutte le piante carnivore del genere Pinguicula sono perenni.
In linea generale possiamo dire che la Pinguicula non ha l’aspetto delle piante carnivore più comuni. Ricorda piuttosto una pianta grassa, con foglie lisce e rigide, verdi o rosa, dalla forma lineare.
Cattura le prede attraverso un sistema adesivo delle foglie. Intrappola gli insetti per mezzo di secrezioni collose e di piccolissimi peli presenti sulla superficie delle foglie. In seguito li digerisce lasciando solo l’esoscheletro delle sue prede.
I fiori sono singoli, molto duraturi ed hanno colori diversi a seconda della specie. I più comuni sono viola o blu, ma si trovano anche bianchi o rossi.
Le piante appartenenti al genere Pinguicula possono essere divise in 2 gruppi principali a seconda del clima dell’habitat naturale dal quale provengono: le tropicali e le temperate.
Le tropicali formano rosette e fioriscono anche in inverno mentre le temperate hanno un periodo di dormienza invernale. Durante tale periodo le foglie carnivore avvizziscono e si formano delle gemme, dette hibernacula, che hanno il compito di proteggere la pianta dal freddo.
In Italia le specie che troviamo più comunemente in commercio sono ibridi tropicali. Ad esempio la Pinguicula weser, la hans e la sethos oppure le specie temperate Europee come la Pinguicula vulgaris e l’ alpina.
Vediamo ora come coltivare e prenderci cura di queste splendide piante carnivore.
Cura e Coltivazione
Temperatura: per la coltivazione delle Pinguicula è bene tener conto della loro provenienza. Quelle temperate vivono bene da -5° ai 25°, mentre quelle tropicali, non tollerano bene il freddo. Devono quindi vivere ad una temperatura non inferiore agli 8/10° ma comunque che non superi mai, nemmeno d’estate, i 30°.
Terreno: il terreno migliore per la coltivazione delle Pinguicola temperate è formato da torba, ghiaino calcareo, perlite, sabbia calcarea e vermiculite in parti uguali. Per la coltivazione di quelle tropicali invece, il terreno dovrebbe essere composto per metà da torba e per metà da materiale siliceo. Molti le coltivano direttamente sul calcare poroso o su rocce di tufo.
Esposizione: per la sua cura di questa pianta, sia quella temperata che quella tropicale, è necessario sistemarle in un luogo illuminato e fresco. Mai però direttamente sotto i raggi del sole.
Annaffiatura: le annaffiature devono essere abbastanza frequenti, lasciando un po’ d’acqua nel sottovaso in primavera/estate, facendo asciugare tra una innaffiatura e l’altra.
In inverno è sufficiente mantenere il terreno umido. Per la sua cura è necessario usare solo acqua demineralizzata o piovana. Alcune specie tollerano anche l’acqua calcarea.
Concimazione: per la coltivazione di questa pianta non bisogna usare alcun tipo di concime. Come la maggior parte delle altre piante carnivore, trae i nutrimenti di cui ha bisogno dalla digestione degli insetti.
Le Trappole
Le foglie sono ricoperte da peli e da ghiandole, dette peduncolari, che producono una secrezione appiccicosa dall’aspetto trasparente. Questa fa apparire la foglia ricoperta da piccolissime goccioline d’acqua.
Gli insetti vi si posano sopra in cerca di acqua e ne restano intrappolati. A questo punto altre ghiandole, chiamate sessili, iniziano a secernere l’enzima digestivo che ucciderà la preda. I nutrienti saranno assorbiti dalla pianta attraverso dei buchi cuticolari presenti sulle foglie.
Propagazione
La propagazione della pianta può avvenire in diversi modi.
Il metodo maggiormente usato per la coltivazione è la semina, che può essere fatta in qualunque periodo dell’anno. L’unica cosa importante è che i semi siano molto freschi, la loro vitalità con il tempo infatti diminuisce velocemente.
I semi, oltre che nel substrato normalmente usato per le piante adulte, possono anche essere posti su roccia calcarea pura. Questa deve però essere abbastanza porosa da riuscire a trattenerli.
La Pinguicula si può riprodurre per talea. Si separa una foglia dalla pianta madre nel periodo primaverile e si posiziona nello sfagno vivo. In alternativa si può riporre nella vermiculite se è una specie che non vive su terreno acido.
Curiosità
Gli ibridi tropicali di questa pianta vengono spesso usati nei vivai di orchidee per uccidere in modo naturale gli insetti che infestano questi fiori.
Il nome deriva dal termine latino pinguis che significa grasso.
La Pinguicula è diffusa in tutto il mondo, l’unico continente dove è impossibile trovarla è l’Oceania.
Pinguicula: cura e coltivazione
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