A Sangue Freddo – Recensione Libro
A Sangue Freddo – Recensione libro
A Sangue Freddo
di Truman Capote
Titolo originale: “In Cold Blood”
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 1966
Editore: Garzanti
Traduzione di Mariapaola Ricci Dèttore
Trama
Siamo nel 1959 ad Holcomb, una cittadina del Kansas come tante altre, dove vivono persone semplici che si conoscono tutte. La famiglia Clutter è benestante grazie al rendimento della fattoria che il capofamiglia, Herbert Clutter, manda avanti con capacità ed onestà. I Clutter sono persone rispettate e benvolute dall’intera cittadina nella quale vivono, sono persone gentili e disponibili nei confronti di tutti.
Una mattina però, ad Holcomb accade l’inaspettato: il signore e la signora Clutter, così come due dei loro quattro figli, vengono trovati barbaramente uccisi in casa propria, eliminati a sangue freddo ed apparentemente senza motivo.
Incipit
« Il villaggio di Holcomb si trova sulle alte pianure di grano del Kansas occidentale, una zona desolata che nel resto dello stato viene definita “laggiù”.
Un centinaio di chilometri ad est del confine del Colorado, il paesaggio, con i suoi duri cieli azzurri e l’aria limpida e secca, ha un’atmosfera più da Far West che da Middle West. »
Recensione
Ho iniziato a leggere A sangue freddo con molta curiosità. Il fatto che fosse tratto da una storia realmente accaduta e che Truman Capote avesse creato, proprio con questo libro un nuovo stile letterario, mi attraeva parecchio.
In questa recensione di A sangue freddo però, non posso purtroppo parlare di un libro che mi abbia davvero conquistato ed ora ti spiegherò il perché.
Come la maggior parte dei lettori di questo libro, ho trovato molto interessante lo stile scelto da Capote per A sangue freddo. Raccontare una storia vera come un romanzo mantenendo un taglio giornalistico che si attiene esclusivamente ai fatti ed alle testimonianze, è senza dubbio qualcosa che soltanto un valido scrittore può affrontare. Allo stesso tempo però, questa scelta comporta delle rinunce sostanziali che, per i miei gusti personali, tolgono molto al piacere della lettura.
A sangue freddo è davvero un racconto molto freddo, privo di qualsiasi considerazione sentimentale o anche semplicemente morale. Capote non esprime alcun giudizio sui fatti accaduti, si limita a raccontarli in modo oggettivo.
Tutto quello che sappiamo dei protagonisti ci viene raccontato dalle persone che li conoscevano oppure, nel caso degli assassini, direttamente da loro stessi. A volte le descrizioni sono abbastanza dettagliate per farsi un’idea, eppure neanche attraverso questo resoconto si riesce ad instaurare una qualche forma di empatia.
Un Romanzo Moderno
Sotto questo profilo trovo che sia un romanzo estremamente moderno, nonostante risalga a diversi anni fa. Nella lettura infatti, si crea quella sorta di distacco, tipica dell’era moderna, che si prova di fronte a fatti agghiaccianti che non riusciamo a spiegarci. Ma è proprio questo che, sostanzialmente, non mi è piaciuto.
Un altro problema che ho riscontrato nella lettura di A sangue freddo è l’innumerevole quantità di digressioni. Il linguaggio di Capote è semplice e scorrevole. Ci sono però troppe brevi storie parallele che non aggiungono nulla alla trama portante, se non una grande confusione.
Ho impiegato molto tempo rispetto alle mie abitudini per leggere questo romanzo proprio perché tutto quel superfluo rendeva la lettura macchinosa e la storia a tratti perfino noiosa. Mi è venuta più volte la tentazione di saltare qualche pagina per ritrovare il filo della trama.
A sangue freddo è strutturato in tre capitoli e, per quel che mi riguarda, l’ultimo è quello meglio riuscito sotto il profilo della narrazione. Probabilmente perché la storia si concentra esclusivamente sugli assassini e le digressioni diventano meno numerose.
Sulla qualità della trama non posso obiettare nulla dato che è un libro basato su una storia vera. Certamente, anche se l’autore se ne tira fuori, durante la lettura di questo libro nascono numerose riflessioni sulla natura del male e degli esseri umani.
Nonostante tutto, ritengo comunque che A sangue freddo sia un libro da leggere, prima o poi. Il motivo è la genialità dell’autore che ha saputo precorrere i tempi creando uno stile letterario originale ed ancora molto attuale.
Nel concludere la recensione di A sangue freddo, consiglio questo libro a tutti i lettori incalliti ed a chi è alla ricerca di una storia di cronaca nera raccontata però con grande stile.
Citazione
«Quando capita un delitto, non si può rispettare il dolore. O la vita privata. O i sentimenti personali. Sei costretto a fare delle domande. E alcune fanno male.»
Curiosità
Dal romanzo sono stati tratti tre film:
-nel 1967 A sangue freddo diretto da Richard Brooks
-nel 2005 Truman Capote: A sangue freddo con la regia di Bennet Miller
-nel 2006 “Infamous – Una pessima reputazione di Douglas McGrath.
Truman Capote prima di scrivere A sangue freddo lesse tutti i documenti del caso. Parlò poi con molti abitanti di Holcomb ed incontrò diverse volte gli autori della strage. Durante tutto questo lavoro di raccolta di informazioni, Truman Capote fu accompagnato dall’amica ed autrice del noto romanzo Il buio oltre la siepe, Harper Lee.
A sangue freddo è stato scritto in sei anni ed è stata l’ultima opera di Capote.
Truman Capote è uno pseudonimo. l’autore in realtà si chiamava Truman Streckfus Persons.
A Sangue Freddo Recensione Libro