Ciò che Inferno non è – Recensione Libro

Ciò che Inferno non è – Recensione Libro

Ciò che Inferno Non è

di Alessandro D’Avenia

Ciò che Inferno non è - Recensione libro
Ciò che Inferno non è

 

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2014

Editore: Mondadori

Recensione libro: Eccellente

 

Trama

Palermo, giugno 1993. Federico ha 17 anni ed ha appena terminato la scuola. Quell’estate padre Pino Puglisi, l’insegnante di religione di Federico, gli chiederà qualche ora di volontariato con lui a favore dei bambini abbandonati di Brancaccio.

Brancaccio è uno dei quartieri più poveri e malfamati della città, un posto infernale, totalmente in balìa della mafia. Federico conoscerà una realtà che non immaginava, e questa esperienza cambierà la sua vita per sempre. Egli scoprirà, attraverso i chiari dell’amore e gli oscuri del male, ciò che inferno non è.

Incipit

«Nella luce prima, un ragazzo la spia. È immersa nell’agguato ventoso e salato dell’alba che si leva ancora vergine dal mare, per tuffarsi poi nelle strade avvolte dalla penombra. Lui abita in cima a un palazzo: da lì si vede il mare e si vede nelle case e nelle strade degli uomini.»

Recensione

Ciò che inferno non è mi ha emozionato molto. È un libro toccante, duro, poetico. Racconta una storia inventata come però potrebbero essercene state tante nella realtà. E poi racconta la storia di padre Pino Puglisi, una persona che dovrebbe sempre essere ricordata e che appartiene alla storia di Palermo.

Non è difficile per me scrivere la recensione, certamente positiva, di Ciò che inferno non è perché è una lettura che racchiude tutto quello che cerco ed amo trovare in un libro.

Lo stile di Alessandro D’Avenia è particolare, elaborato seppur scorrevole per chi è abituato a leggere. È come se questo autore avesse inserito la poesia nella prosa. Ogni pagina è un capolavoro di bellezza. Le parole sono scelte con cura, le immagini dipinte ed adornate come affreschi.

Probabilmente è uno stile che per alcuni potrebbe risultare eccessivamente artificioso. Personalmente l’ho trovato bellissimo. D’Avenia ha usato le sue capacità linguistiche per descrivere e trasmettere la bellezza e non per esaltare la propria bravura.

La trama di Ciò che inferno non è racchiude molti elementi che mi stanno a cuore. L’adolescenza, l’abbandono, la corruzione dell’anima, l’altruismo e la necessità di coltivare il Bene nelle persone.

Un’altra cosa interessante di questo libro è che la trama si snoda tra fantasia e realtà. Si ha così una chiave di lettura molto più personale ed intima di un triste fatto di cronaca di diversi anni fa.

Personaggi

I personaggi di Ciò che inferno non è sono forti, vibranti, vivi. L’alternanza del bene e del male si ripropone ad ogni capitolo, quasi come nella vita reale di chi non è troppo fortunato. Nel leggere questo libro mi sono spesso soffermato a pensare a quanti Francesco, Maria e Totò sono esistiti ed esistono ancora nella realtà.

Quanti Pino, Federico e Lucia continuano a cercare di aiutarli. I personaggi di Ciò che inferno non è ti restano appiccicati addosso e non li dimentichi perché può capitarti di incontrarli ogni giorno.

E poi c’è padre Puglisi. Benché all’inizio della lettura sapessi già come finiva la storia di questo personaggio, è stato commuovente leggere le ultime pagine di questo libro.

Prima di leggere il libro ho cercato qualche recensione per farmi un’idea della storia che stavo per affrontare. Per alcuni è troppo retorico e descrive la realtà come dovrebbe essere e non per come è davvero.

Io non la penso così. Credo davvero che ognuno di noi racchiuda un seme di bontà che, se gli permettiamo di sbocciare, non ci permetterà mai di tirare dritto davanti alle sofferenze ed alle miserie degli altri.

Nonostante l’inevitabile epilogo di questa storia, il finale di Ciò che inferno non è mi è piaciuto molto. La speranza nonostante il male. La lettura del volontariato come possibilità offerta agli altri di scegliere di essere migliori.

Riflessioni

Ciò che inferno non è racconta tutta la forza e l’eroismo che si possono trovare nei posti come Brancaccio. Cose piccole senza clamore né titoli sui giornali, che però salvano quotidianamente delle persone. Salvano la bellezza dentro di loro, oltre alla loro vita.

Il libro permette anche numerose riflessioni su se stessi. Viene continuamente da chiedersi se si sta facendo abbastanza per gli altri, se si assomiglia più a Federico oppure ai suoi compagni di classe.

Questo libro merita davvero di essere letto, perché oggi ci dimentichiamo troppo spesso di quello che conta davvero nell’esistenza di un uomo, nella nostra esistenza.

Concludo la recensione di Ciò che inferno non è consigliando questo libro a tutti, in modo particolare agli insegnanti ed ai ragazzi sotto i 25 anni.

Citazione

«Togli l’amore e avrai l’inferno, mi dicevi, don Pino. Metti l’amore e avrai ciò che inferno non è. L’amore è difendere la vita dalla morte. Ogni tipo di morte.»

Curiosità

  • Alessandro D’Avenia, l’autore di Ciò che inferno non è, ha realmente incontrato padre Pino Puglisi quando frequentava il liceo, il sacerdote insegnava religione nello stesso istituto.
  • Alessandro D’Avenia è un insegnante di greco e latino in un liceo classico.
  • Ciò che inferno non è conferma il talento di questo giovane autore, dopo i suoi due precedenti successi editoriali Bianca come il latte, rossa come il sangue e Cose che nessuno sa.
  • Alessandro D’Avenia cura personalmente un blog dal titolo profduepuntozero.
  • Ciò che inferno non è ha vinto un premio speciale del presidente nell’ambito del premio Mondello 2015.

Ciò che Inferno non è – Recensione Libro

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