Gli Effetti Secondari dei Sogni – Recensione

Gli Effetti Secondari dei Sogni – Recensione libro

Gli Effetti Secondari dei Sogni

di Delphine de Vigan

Gli effetti secondari dei sogni - Recensione libro
Gli effetti secondari dei sogni

 

Titolo originale: “No et moi

Genere: Romanzo

Anno di pubblicazione: 2007

Editore: Mondadori

Traduzione di Marco Bellini

Recensione libro: buono

 

Trama

Lou Bertignac è una ragazzina di tredici anni che vive in un contesto familiare molto triste, a causa della depressione della madre. Avendo grandi capacità intellettive, Lou frequenta una classe avanzata, frequentata da ragazzi più grandi di lei che però con lei non hanno nulla da spartire.

Nolwen ha diciannove anni ed è una senza tetto, con un passato che non può essere raccontato, vive ora alla stazione di Austerlitz, cercando di evitare il contatto con chiunque cerchi di avvicinarla.

Lou e Nolwen sono due ragazze sole, diverse ma destinate, in modo imprevedibile, a riconoscersi fra la gente della stazione. Un’amicizia inusuale che nascerà pian piano  per poi arrivare a cambiare le due protagoniste ed il loro mondo. Gli effetti secondari dei sogni è la drammatica storia, di due esistenze che si intrecciano e che, insieme, troveranno nuove speranze per il domani.

Incipit

“Bertignac, non vedo il suo nome nell’elenco delle relazioni orali.

Il professor Marin mi scruta da lontano, il sopracciglio inarcato, le mani appoggiate alla cattedra. Non avevo fatto i conti con il suo potentissimo radar.”

Recensione

Gli effetti secondari dei sogni” è un libro molto piacevole. Racconta una storia particolare, un po’ triste, ma con numerosi spunti dai quali partire per delle riflessioni sulla vita.

La mia recensione parte dalle due protagoniste del libro. Lou e Nolwen sono protagoniste ben delineate, soprattutto dal punto di vista emotivo.

Sono due ragazze accomunate dalla solitudine, sentimento che vivono in modo molto differente ma che comunque le rende “diverse” dai loro coetanei. Questo libro, per certi versi, ricorda La solitudine dei numeri primi ma, a mio parere, affronta il tema della diversità e della solitudine in modo leggermente più positivo e, soprattutto, lascia sempre aperta la porta della speranza, e questo mi piace.

Il libro racconta della giovinezza di chi non segue la massa, di chi, per maggiore intelligenza o per grandi problemi, sceglie di vivere ai margini. Ho trovato l’autrice de Gli effetti secondari dei sogni molto abile nel descrivere i sentimenti e le sensazioni delle protagoniste. In particolar modo perché è riuscita a mantenersi in equilibrio, senza eccedere con la sdolcinatezza ma neppure con l’eccessiva freddezza.

È particolarmente evidente che il libro è stato scritto da una donna, c’è un’estrema delicatezza che attraverso tutto il libro e che, certamente, piacerà alle lettrici.

Lo stile de Gli effetti secondari dei sogni è scorrevole ed adatto a tutti, è un libro che fa riflettere su temi importanti senza, però, farlo pesare sulla narrazione; trovo che questo libro possa essere una buona lettura per gli adolescenti, soprattutto per quelli che non amano le storie troppo scontate.

Concludo la recensione de Gli effetti secondari dei sogni con una nota positiva per il finale che, ovviamente, non svelerò. A volte bastano poche righe per concludere in modo grazioso una storia malinconica.

Citazione

“Spesso vedo cosa passa per la testa della gente, è come una caccia al tesoro, un filo rosso che basta far scivolare fra le dita, fragile, un filo che conduce alla verità del Mondo, quella che non sarà mai rivelata.”

Curiosità

Delphine de Vigan, autrice parigina de Gli effetti secondari dei sogni prima di scrivere questo libro ha fatto numerosi lavori: dalla dimostratrice nei supermercati per svariate marche di hamburger alla segretaria, dalla stiratrice alla hostess.

Nel 2010 dal romanzo Gli effetti secondari dei sogni è stato tratto un film dal titolo “No et Moi“, che è il titolo originale del romanzo.

Gli effetti secondari dei sogni – Recensione libro

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