Il Buio Oltre la Siepe – Recensione libro
Il Buio Oltre la Siepe – Recensione libro
Il Buio oltre la Siepe
di Harper Lee
Titolo originale: “To Kill a Mockingbird”
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 1960
Editore: Feltrinelli
Traduzione di Amalia D’Agostino Schanzer
Trama
Siamo negli anni ’30 e in una cittadina dell’Alabama, nel profondo Sud degli Stati Uniti, l’ avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di Tom Robinson, un “negro” accusato di violenza carnale.
Forzando i tenaci pregiudizi razziali di quell’ambiente in quell’epoca, Atticus si batterà con onestà per dimostrare l’innocenza di Tom e per innalzare, un passo alla volta, il senso morale dei cittadini di Maycomb.
L’intera vicenda è raccontata da Scout, la figlia di otto anni di Atticus, testimone di fatti violenti ed ingiusti che spezzano la spensieratezza della sua infanzia, narrati con tutta la semplicità e la schiettezza di cui i bambini sono capaci.
Incipit
“Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a football, Jem non ci pensò quasi più. ”
Recensione
È difficile fare la recensione di un libro che è profondamente “emozionale” e parla ai sentimenti più che alla ragione. “Il buio oltre la siepe” si legge con il cuore.
La trama è semplice, i personaggi sono estremamente credibili e l’ambientazione culturale è necessaria alla profonda comprensione della storia. Al di là degli eventi narrati, Harper Lee lascia filtrare le emozioni.
Per me Il buio oltre la siepe è un capolavoro di semplicità e contenuti che, attraverso la storia degli adulti narrata da una bambina, mi ha riportato indietro nel tempo, alla mia infanzia ed al modo in cui guardavo alle vicende del mondo senza preconcetti o eccessiva drammaticità.
È naturale, durante la lettura di questo romanzo, pensare che troppo spesso noi adulti siamo schiavi dei pregiudizi, delle convenzioni e della società nella quale viviamo, anche quando questa non ci rappresenta per niente.
Atticus Finch è il personaggio che preferisco, un esempio di rettitudine e giustizia, il familiare che tutti avremmo voluto avere. È un eroe che potrebbe essere nostro contemporaneo, se soltanto la corruzione dei valori e la brama di denaro non avesse reso questo genere di persone davvero rarissime al giorno d’oggi.
Rispetto ai romanzi più moderni ho trovato anche estremamente piacevole e raffinato il linguaggio elegante e d’altri tempi di questo libro. Il merito va senz’altro anche alla traduttrice.
Il buio oltre la siepe ci racconta i pregi ed i difetti degli uomini di ottanta anni fa che, in fondo, sono gli stessi che conosciamo anche oggi.
La mia recensione per questo romanzo dunque non può che essere positiva. Il buio oltre la siepe è una bella storia che affronta in modo molto delicato temi importanti ed ancora attualissimi come il pregiudizio razziale e la paura del diverso.
Un romanzo che parla di ignoranza ed ingiustizia ma anche di coraggio e speranza. Un libro che consiglierei a tutti, scritto 55 anni fa ma ancora in grado di far riflettere e di insegnare molto.
Citazione
“Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince”
Curiosità
– Il titolo originale si riferisce all’accostamento tra la pena capitale per Tom e l’uccisione di un usignolo, peccato grave ed ingiusto dato che l’usignolo è un uccellino innocuo che non arreca danno all’uomo ma anzi lo allieta con i suoi canti.
Nella versione italiana invece, il titolo si ispira ad una metafora che fa riflettere su quanto possa spaventarci quello che non conosciamo, anche se è vicino a noi.
– Harper Lee vinse con Il buio oltre la siepe il premio Pulizer nel 1960.
– Nel 1962, a due anni dalla pubblicazione de Il buio oltre la siepe, Robert Mulligan diresse l’omonimo film con Gregory Peck nel ruolo di Atticus Finch. Il film Il buio oltre la siepe vinse tre premi Oscar.
Il buio oltre la siepe – Recensione libro