Il Cacciatore di Aquiloni – Recensione Libro
Il Cacciatore di Aquiloni – Recensione libro
Il Cacciatore di Aquiloni
di Khaled Hosseini
Titolo originale: “The Kite Runner “
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2003
Editore: Piemme
Traduzione di Isabella Vaj
Trama
Amir ed Hassan sono due coetanei afghani di diverse etnie, questo non gli ha impedito di essere amici.
È passato ormai molto tempo da quando la vita di Hassan, il cacciatore di aquiloni, è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul ed Amir si è macchiato di una colpa orribile.
Quando Amir riceve una telefonata inaspettata nella sua casa di San Francisco sa di dover partire, per tornare a Kabul e saldare i conti con i propri errori inespiati. Ad aspettarlo nella sua Terra d’origine non troverà soltanto i fantasmi della sua coscienza ma anche una scoperta sconvolgente che cambierà tutto.
Sullo sfondo trent’anni di storia afgana, i paesaggi e la cultura di un Paese martoriato dalla violenza ma sempre capace di emozionare.
Incipit
“Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto.”
Recensione
La prima parte della lettura de Il cacciatore di aquiloni è stata quasi fastidiosa per la connotazione caratteriale che Hosseini ha dato al protagonista della storia. Questo ragazzino vigliacco ed egoista mi sembrava un antieroe al quale sarebbe stato difficile affezionarsi.
Continuando la lettura però, Il cacciatore di aquiloni ha saputo stupirmi. Pagina dopo pagina ti accorgi di tutte le debolezze di Amir ma anche delle sue qualità. Il suo personaggio diventa sempre più tangibile, sempre più vero, un riassunto perfetto della vera essenza dell’essere umano.
La trama è molto dura non è soltanto la storia della perdizione di un’anima ma è anche la storia della redenzione delle proprie colpe che scaturisce dalla consapevolezza di aver sbagliato.
Il cacciatore di aquiloni potrebbe essere la storia di ognuno di noi, dei nostri peccati relegati nell’oblio, che pesano sulla nostra coscienza e che aspettano soltanto di essere lavati via con il coraggio della bontà. Credo che sia per questo che Il cacciatore di aquiloni ha avuto tanto successo, ci si immedesima nonostante l’assoluta singolarità della storia.
In questa recensione non posso tralasciare la meravigliosa ambientazione di questo libro. Dall’Afghanistan al Pakistan, il libro ci catapulta in luoghi ed usanze che ci sono per lo più sconosciuti. Ci permette di valutare quella cultura in un modo completamente nuovo. Si percepisce come l’autore de Il cacciatore di aquiloni, nonostante sia ormai americano di adozione, sia ancora fortemente legato alle proprie origini. Sente il desiderio di riscattare l’immagine a volte distorta che gli occidentali hanno dei suoi connazionali.
Concludo la mia recensione consigliando la lettura de Il cacciatore di aquiloni a tutti, soprattutto a chi nutre pregiudizi nei confronti degli stranieri.
Citazione
“Tornare a Kabul era come imbattersi in un vecchio amico e scoprire che la vita era stata impietosa con lui, privandolo di tutto.”
Curiosità
Nel 2007 dal romanzo Il cacciatore di aquiloni è stato tratto un film, diretto da Mark Forster, con lo stesso titolo.
Khaled Hosseini, l’autore de Il cacciatore di aquiloni, è un medico e, proprio come Amir, il protagonista del suo romanzo, da bambino frequentava un ragazzino di etnia hazara che lavorava per la sua famiglia. Khaled Hosseini insegnò al suo amico a leggere e a scrivere.
Il cacciatore di aquiloni – Recensione libro