Il Cuore Selvatico del Ginepro – Recensione Libro
Il Cuore Selvatico del Ginepro – Recensione Libro
Il Cuore Selvatico del Ginepro
di Vanessa Roggeri
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Garzanti
Trama
Siamo a Baghintos, un piccolo paesino sperduto nell’entroterra della Sardegna. È il 1880 e la famiglia Zara si prepara ad accogliere l’arrivo di un nuovo nato. Ma un cattivo presagio incombe su questa nuova nascita. Se dovesse essere una femmina, settima dopo sei sorelle, potrebbe essere una coga, una strega.
Purtroppo a vedere la luce è proprio una bimba che, mostrando tutti i segni delle cogas, secondo gli usi, deve essere uccisa nel suo primo giorno di vita.
Quando però la maggiore delle sorelle, la più buona, vede la neonata abbandonata al suo destino sotto la pioggia, corre fuori a salvarla… ma cosa sarà adesso di lei?
Incipit
«La casa era grande e con i tetti sfondati. Nel cortile le erbacce erano alte e fitte e impedivano il passaggio. Io, mio fratello maggiore e mia sorella minore ci guardammo sconsolati, immobili nella nicchia d’ingresso sotto il grande portone.»
Recensione
Sono molto felice di scrivere questa recensione, prima di tutto perché l’autrice di Il cuore selvatico del ginepro è un volto nuovo nel panorama della letteratura italiana. In secondo luogo, perché questo libro parla della Sardegna, un luogo a cui sono molto legato.
La Sardegna, con i suoi costumi e le sue superstizioni, è stata magistralmente descritta da Grazia Deledda nei suoi numerosi e bellissimi romanzi. Da molto tempo speravo che arrivasse un autore che prendesse il testimone di quel passato e di quelle incantevoli storie.
Vanessa Roggeri mi ha piacevolmente colpito per il suo stile elegante e leggero. In alcuni passi del libro ho ritrovato qualche espediente descrittivo della Deledda e questo mi è piaciuto. Ad esempio, le “sue guance belle come due mele mature” è una similitudine che ricorda molto quelle usate dalla Deledda.
La scrittrice premio Nobel era solita paragonare la bellezza degli esseri umani a quella della natura, come fossero un tutt’uno.
La trama di Il cuore selvatico del ginepro è piuttosto aspra e per tutta la lettura del libro si prova una terribile sensazione di sconforto. Questo a causa dell’ignoranza umana legata alla superstizione che purtroppo esiste ancora oggi. Nonostante questo è una storia interessante, piuttosto verosimile e dà modo di riflettere su quanto la paura, anche immotivata, influisca sulla nostra vita e sulle nostre scelte.
I personaggi di Il cuore selvatico del ginepro sono quasi tutti donne. Attraverso Ianetta, Lucia e le altre, la Roggeri descrive le mille sfaccettature dell’essere donna. Riesce a mostrarci come si possa sempre scegliere di cambiare un destino già scritto.
Le Mie Impressioni
Ho letto questo romanzo in un tempo piuttosto breve. La trama mi ha conquistato già dalle prime pagine. Quello che mi ha colpito del libro è che mi sono sentito uno spettatore impotente per buona parte della lettura.
È stato strano ritrovarsi a desiderare di poter parlare con Lucia perché, pagina dopo pagina, speravo davvero che potesse uscire da tutte le false convinzioni della sua famiglia. Leggere questo libro, insomma, mi ha dato la sensazione di vedere sul serio quello che veniva raccontato. E questo è assolutamente un merito dell’autrice.
Il finale mi è piaciuto molto e mi ha fatto sentire appagato dopo una lettura che è stato motivo di molte tristi riflessioni.
Il tema principale di Il cuore selvatico del ginepro è la superstizione. Venire a conoscenza di quello che la superstizione poteva provocare è stato triste. Lo è ancor di più pensare che ci sono ancora moltissime persone che credono in queste cose, non solo in Sardegna. Maghi e cartomanti continuano a proliferare nell’ignoranza comune e, cosa ancor più grave, nella totale mancanza di amore e pietà.
Il libro parla tanto anche della solitudine che è data dall’emarginazione. Mi ha fatto pensare a quante persone vengono isolate solo perché considerate diverse o perché se ne ha un’irragionevole paura.
Ecco, questo libro ci spinge a riflettere sul fatto che basterebbe un cuore come quello di Lucia per salvare le tante, tantissime Ianette sparpagliate sulla terra e reiette dalle loro stesse famiglie.
Come d’abitudine, concludo la recensione di Il cuore selvatico del ginepro consigliando questa lettura davvero a tutti, ed in particolar modo a chi crede nei malefici. Alle donne ed a tutti coloro che amano il mistero e la bellezza di una terra ancora aspra e selvaggia come la Sardegna.
Citazione
«Ciò che era proibito era proibito. L’istinto la guidava verso colei che era meno desiderata, ma una catena impietosa ogni volta dava uno strattone per riportarla al suo posto.»
Curiosità
Vanessa Roggeri, l’autrice di Il cuore selvatico del ginepro, è sarda ed ha iniziato a scrivere racconti all’età di 15 anni.
Le così dette “cogas”, fanno parte del folklore sardo nel quale sono presenti molte storie di streghe, gnomi e fantasmi.
Molte immagini del libro Il cuore selvatico del ginepro sono tratte dai ricordi dell’autrice. Ne sono un esempio il treppiede rovesciato sotto la culla per superstizione ed il personaggio della bruja, una sorta di maga considerata in grado di scacciare streghe e malocchi.
Il Cuore Selvatico del Ginepro Recensione Libro