Il Pianeta delle Scimmie – Recensione Libro

Il Pianeta delle Scimmie – Recensione Libro
Il Pianeta delle Scimmie
di Pierre Boulle

Titolo originale: “La planète des singes“
Genere: Fantascienza
Anno di pubblicazione: 1963
Editore: Mondadori
Traduzione di Luciano Tibiletti
Trama
Due viaggiatori dello spazio trovano un manoscritto che vaga nell’universo all’interno di una bottiglia. È il racconto di Ulisse Mérou, un giornalista partito dalla terra nel 2500 ed atterrato con i suoi compagni sul pianeta Soror. La meta del viaggio del giornalista si rivelerà subito molto più rischiosa di quel che credeva. Soror è infatti un pianeta dominato dalle scimmie in cui gli uomini non sono altro che animali, privi di intelligenza e di coscienza.
Incipit
«Jinn e Phyllis stavano passando delle meravigliose vacanze nello spazio, il più lontano possibile dagli astri abitati.
In quel tempo i viaggi interplanetari erano all’ordine del giorno, gli spostamenti intersiderali per nulla eccezionali.»
Recensione
Il pianeta delle scimmie resta un classico della fantascienza pur essendo stato scritto negli anni ‘60. L’idea originale di Pierre Boulle regge ancora alla perfezione, nonostante i tempi siano così cambiati e le storie di fantascienza oggi siano così diverse.
Per scrivere una recensione obiettiva ammetto di non aver mai amato particolarmente le storie distopiche. Da un libro mi aspetto piacevole evasione o insegnamento, non certo sensazioni di paura o disagio. Fortunatamente però, prima di affrontare la lettura de Il pianeta delle scimmie, avevo già letto Brutti, una storia distopica che mi aveva aiutato a superare la diffidenza iniziale verso questo genere di libri.
La trama de Il pianeta delle scimmie si snoda in modo piuttosto semplice, gli eventi sono ridotti al minimo indispensabile. Questo è un libro estremamente agevole da leggere, che non crea grosse difficoltà nel seguirne lo svolgimento. Rispetto alle storie di fantascienza alle quali siamo abituati oggi, la trama de Il pianeta delle scimmie può sembrare fin troppo semplicistica. Eppure non ho potuto fare a meno di appassionarmi alle sorti del protagonista. Questo significa che certamente la trama funziona e che forse la semplicità è la sua forza.
Lo stile dell’autore è in linea con la trama, molto scorrevole e senza nessun virtuosismo. Lo scopo di Pierre Boulle non era certamente solo quello di raccontare un’avventura ma quello di far riflettere il lettore. I temi trattati in questo libro di fantascienza sono infatti ancora molto interessanti ed attuali. Da una parte c’è l’inettitudine mentale della maggior parte degli esseri umani e dall’altra il nostro rapporto con gli animali.
Umani ed Animali
I personaggi di questo libro si dividono curiosamente tra uomini e scimmie.
Ulisse Mérou è un protagonista interessante perché rappresenta l’essere umano medio, con i suoi pregi ed i suoi difetti. In questo libro però, quelli che mi hanno maggiormente colpito sono i personaggi femminili.
Nova è una donna privata della parola e presumibilmente della coscienza. È bellissima e piena di paure, che diventa felice semplicemente ottenendo un frutto. Zira invece è uno scimpanzé dotata di parola e di coscienza, ma è anche una scienziata, intelligente e dal cuore d’oro. Il valore di queste due creature e della loro vita non dipende da quello che sono ma dal pianeta sul quale vivono.
Ne Il pianeta delle scimmie infatti, gli esseri umani sono messi nel ruolo in cui siamo abituati a vedere gli animali e viceversa. Questo suscita sicuramente delle riflessioni.
In questo libro di parla di anima, coscienza e ragione. Si attribuiscono queste qualità soltanto alla razza predominante, tagliandone inevitabilmente fuori tutte le altre. Leggendo questa opera di Pierre Boulle non ho potuto fare a meno di chiedermi quanto conosciamo davvero la natura di noi stessi e degli animali che ci circondano. Probabilmente non abbiamo ancora imparato il valore della vita in sé.
L’essere umano si mette da sempre al centro della creazione senza mai neppure dubitare del fatto che anche chi non parla potrebbe avere comunque una qualche forma di coscienza.
Il pianeta delle scimmie è una lettura molto piacevole e di evasione che però permette anche di farsi qualche domanda interessante.
Concludo come sempre la recensione consigliando questo libro agli appassionati di fantascienza, a chi non ha molte energie da dedicare alla lettura ed a chi ritiene gli animali degli esseri inferiori.
Citazione
«La città, capitale di un’importante regione, che all’arrivo avevo soltanto intravista, adesso dovevo proprio rassegnarmi a vederla popolata da scimmie pedoni, da scimmie automobiliste, da scimmie commercianti, da scimmie affaccendate e da scimmie in uniforme addette al mantenimento dell’ordine. Tolto questo, la città non mi faceva un’impressione straordinaria.»
Curiosità
- Pierre Boulle era francese e studiò ingegneria. Diventò uno scrittore affermato grazie a Il pianeta delle scimmie e Il ponte sul fiume Kwai.
- Questo libro ha ispirato una serie tv ed il famosissimo film del 1968 con Charlton Heston intitolato appunto, Il pianeta delle scimmie. A quel film fecero seguito ben 4 sequel.
- Nel 2001 Tim Burton ha diretto un remake dello stesso film.
- In Italia Il pianeta delle scimmie è stato pubblicato per la prima volta nel 1965 con il titolo Viaggio a Soror.
Il Pianeta delle Scimmie – Recensione Libro