L’insostenibile Leggerezza dell’Essere – Recensione

L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere – Recensione libro
L’insostenibile Leggerezza dell’Essere
di Milan Kundera

Titolo originale: “Nesnesitelná lehkost bytí“
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 1984
Editore: Adelphi
Traduzione di Giuseppe Dierna
Trama
Siamo a Praga, intorno al 1968, l’Unione Sovietica ha appena invaso la città e non sottostare al regime significa essere perseguitati. In questa complicata situazione sociale, la libertà di pensiero degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi li rende facili bersagli della politica.
È in questo contesto che vivono Tomas e Tereza. Lui un chirurgo libertino, lei una fotografa disposta a tutto per difendere il suo legame con Tomas. Nello stesso momento consumano una storia d’amore anche Franz, un professore sposato, e Sabina, una pittrice disinibita ed allergica ai legami seri.
Sarà proprio attraverso le travagliate vicende sentimentali di queste due coppie che Milan Kundera ci accompagnerà nei meandri dell’animo degli esseri umani.
Incipit
“L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?
Il mito dell’eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un’ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla.”
Recensione
L’insostenibile leggerezza dell’essere è un libro particolarissimo. L’ho letto diversi anni fa ed ancora ricordo chiaramente la sensazione che mi ha lasciato; più che un romanzo è quasi un trattato di filosofia.
Nello scrivere la recensione di un libro come L’insostenibile leggerezza dell’essere è impossibile dare dei giudizi oggettivi sul contenuto. Questo perché ci sono dentro dei concetti che devono essere elaborati in modo strettamente personale per poterne dare una valutazione individuale.
Per quello che mi riguarda è senza alcun dubbio un libro importante, che prima o poi nella vita va letto. L’insostenibile leggerezza dell’essere“però, non è adatto per essere letto da tutti.
La trama, con le vicissitudini amorose delle due coppie, è soltanto un pretesto per dare all’autore la possibilità di esprimere delle riflessioni profonde sul senso della vita e sugli esseri umani. Milan Kundera usa quello che accade ai protagonisti e quello che provano per accompagnare il lettore attraverso delle considerazione che personalmente ho trovato davvero interessanti.
Lo stesso titolo del libro, L’insostenibile leggerezza dell’essere, è un modo per riassumere in poche parole il concetto portante di questo libro, concetto che viene osservato da diversi punti di vista.
Quello che Milan Kundera ci suggerisce tra le pagine del libro, è che la nostra esistenza individuale, così come le nostre scelte, sono nella loro essenza leggere. Questo perché transitorie ed irrilevanti nell’equilibrio perfetto dell’umanità e del mondo. Allo stesso tempo però, esse sono pesanti perché tutti ne cerchiamo disperatamente il senso e ne portiamo addosso il peso, restando imbrigliati nelle incombenze alle quali la vita ci sottopone.
Ma in L’insostenibile leggerezza dell’essere, la leggerezza e la pesantezza si alternano continuamente anche nella storia e tra i personaggi. Tereza e Franz, in questo gioco dei ruoli, possono facilmente rappresentare la pesantezza, al contrario di Tomas e Sabina che, con il loro modo di pensare, rappresentano la leggerezza. E la pesantezza cerca e desidera la leggerezza così come la leggerezza in qualche modo chiama la pesantezza a farle da contrappeso.
Il Libro Stimola la Riflessione
Leggendo L’insostenibile leggerezza dell’essere ci si trova anche a pensare a tutte quelle vicende e a quelle persone che nella nostra vita hanno rappresentato una fuga dalla realtà. Persone e situazioni che simboleggiano la leggerezza ma che a lungo andare si sono invece trasformate in pesi insostenibili.
A questo punto è chiaro che, nonostante lo stile dell’autore sia estremamente scorrevole, ci sono diverse considerazioni che richiedono attenzione. Per apprezzare questo libro è necessario avere voglia di fermarsi a pensare perché questo è un libro di spessore.
Splendida la narrazione degli eventi dal punto di vista di ognuno dei quattro protagonisti della storia. È facile immedesimarsi in almeno uno di loro.
Chiudo questa recensione consigliando la lettura di L’insostenibile leggerezza dell’essere a chi ama riflettere sugli eventi e sui sentimenti.
Citazione
“Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future.”
Curiosità
Nel 1988 dal romanzo è stato tratto un film omonimo con Juliette Binoche nel ruolo di Tereza.
Il film L’insostenibile leggerezza dell’essere ha avuto due nomination all’Oscar e due al Golden Globe.
Milan Kundera, l’autore de L’insostenibile leggerezza dell’essere, ha vinto numerosi premi nel corso della sua carriera di scrittore e poeta; tra questi l’American Common Wealth Award, il Mondello e la Legion d’Onore.
L’insostenibile leggerezza dell’essere – Recensione libro