Io sono un Gatto – Recensione Libro

Io sono un Gatto – Recensione libro

Io sono un Gatto

di Natsume Sôseki

Io sono un gatto - Recensione libro
Io sono un gatto

 

Titolo originale: “Wagahai wa neko de aru

Genere: Romanzo

Anno di pubblicazione: 1905

Editore: Beat

Traduzione di Antonietta Pastore

Recensione libro: buono

 

Trama

Io sono un gatto si svolge agli inizi del Novecento in Giappone. L’era Meiji sta per concludersi ed il Paese ha ritrovato onore e grandezza, diventando una nazione moderna. Il protagonista di questo libro, che gli altri gatti chiamano “Senza nome”, è un simpatico ed acuto gatto dal pelo grigio e giallo. Sotto il suo sguardo si apre la follia che aleggia in Giappone all’alba del ventesimo secolo.

Il nostro eroe felino vive a casa di un professore che si atteggia a grande studioso; il gatto lo osserva, ce lo racconta. A volte lo vede dormire nel suo studio, altre volte lo vede cimentarsi in imprese bizzarre: compone haiku, scrive prosa inglese piena di errori, si esercita nel tiro con l’arco, recita canti, spettegola delle vite altrui … Insomma, il nostro gatto ci mostra a quale grado di insensatezza gli esseri umani possono arrivare senza nemmeno rendersene conto.

Incipit

Io sono un gatto. Un nome ancora non ce l’ho.

Dove sono nato? Non ne ho la più vaga idea. Ricordo soltanto che miagolavo disperatamente in un posto umido e oscuro. È lì che per la prima volta ho visto un essere umano. Si trattava di uno di quegli studenti che vivono a pensione presso un professore – mi hanno poi detto – e che fra tutti gli uomini sono la specie più perversa.”

Recensione

Quando ho iniziato a leggere Io sono un gatto non immaginavo che fosse stato scritto nel 1905. Lo stile moderno di questo libro non lascia trapelare che si tratta di un romanzo che ha più di cento anni.

Chi sceglie questo libro, nella convinzione che il gatto protagonista sia l’animale tenero delle storie alle quali siamo ultimamente abituati, si troverà spiazzato. Io sono un gatto è un libro dal tratto filosofico, che spinge alla riflessione ed all’autocritica.

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La storia di Io sono un gatto è originale per i tempi in cui è stato scritto il romanzo. Vedere il mondo con lo sguardo distaccato di un gatto, permette davvero di rendersi conto di quanto alcuni comportamenti degli esseri umani siano bizzarri ed incomprensibili.

In Io sono un gatto, ho trovato divertente l’idea di un gatto filosofo capace di dare dei giudizi sul suo padrone e sul suo vicinato. Bisogna anche dire che, in alcune pagine, il piccolo protagonista risulta fin troppo “umanizzato”.

È stato per me altrettanto piacevole trovare, incastonate nei discorsi che il gatto ascolta nel salotto del suo padrone, diverse informazioni curiose su molti argomenti. Queste spaziano dalla storia all’arte, dalla morte di Eschilo all’evoluzione del naso degli esseri umani.

Quello che mi è Piaciuto Meno

Nella recensione di Io sono un gatto però, non posso tralasciare quello che ho trovato meno apprezzabile in questo libro.

Pur avendo uno stile di narrazione semplice e scorrevole, Io sono un gatto non è un libro che si legge agevolmente. Essendo ambientato in Giappone ci sono molti termini che non sono di uso comune per noi e che, di conseguenza, richiedono la consultazione delle note alla fine del libro per essere compresi.

Purtroppo questa operazione, che è necessaria piuttosto frequentemente durante la lettura del romanzo, rende Io sono un gatto meno godibile di quanto avrebbe potuto essere una storia così ben costruita.

Io sono un gatto è un romanzo totalmente privo di azione. Per questo lo sconsiglio a chi in un libro cerca avventure e storie dinamiche.

Certo è che, comunque, Io sono un gatto resta un interessante libro della letteratura giapponese che, nonostante le leggere difficoltà che comporta per noi occidentali, vale la pena leggere.

Citazione

“Non c’è nulla di meno sopportabile al mondo della noia, se non succede qualcosa che stimoli la nostra vitalità non vale la pena vivere.”

Curiosità

Il volto dell’autore di Io sono un gatto, Natsume Sôseki, è stato stampato sulle banconote da 1000 Yen dal 1984 al 2004.

Quando Natsume Sôseki nacque, nel  1867, la sua città natale si chiamava Edo, la famosissima Tokyo di oggi.

Io sono un gatto – Recensione libro

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