L’Arte di Essere Fragili – Recensione Libro

L’arte di essere fragili – Recensione Libro

L’Arte di Essere Fragili

di Alessandro D’Avenia

L'arte di essere fragili - Recensione libro
L’arte di essere fragili

 

Genere: Saggio

Anno di pubblicazione: 2016

Editore: Mondadori

Recensione libro: Ottimo

 

Trama

Alessandro D’Avenia spiega L’arte di essere fragili attraverso la stesura di una lettera ideale a Giacomo Leopardi, l’esempio più grande di fragilità e grandezza. Spiegando alcune delle poesie più belle di questo autore e raccontando esperienze dirette, D’Avenia ci prenderà per mano e ci mostrerà la bellezza e l’unicità delle nostre fragilità. E se la nostra parte migliore fosse proprio quella di cui abbiamo più paura?

Incipit

«Caro lettore, sui mezzi pubblici della città che attraverso colleziono volti e sguardi, perché è lì che scovo i personaggi delle mie storie ed è lì che si annida la felicità di un tempo e di un luogo.»

Recensione

Inizio la recensione di L’arte di essere fragili spendendo due parole sull’autore. Ho scoperto Alessandro D’Avenia poco tempo fa, con la lettura di Ciò che inferno non è, e ne sono rimasto incantato.

Ha la capacità di usare le parole non soltanto per raccontare storie e trasmettere una morale. D’Avenia costruisce letteralmente bellezza con la scelta dei termini, con l’accostamento di suoni e concetti.

Per questo quando ho scelto di iniziare la lettura di L’arte di essere fragili sapevo già che mi sarebbe piaciuto. Amando lo stile di questo autore, non avevo dubbi in merito. Per scrivere una recensione onesta però, devo sottolineare che lo stile di D’Avenia è assolutamente unico, quindi molto particolare.

Per questo potrebbe anche non piacere. Prima di affrontare la lettura di questo libro quindi, suggerisco di leggere uno dei precedenti romanzi dello stesso autore.

L’arte di essere fragili infatti, non è un romanzo, non è esattamente un saggio e, pur essendo una lettera, non ha una struttura epistolare.

Trama e struttura

In questo libro l’autore scrive idealmente al suo poeta preferito, Giacomo Leopardi. Lo fa attraverso capitoli brevi che possono essere letti anche quando si ha poco tempo a disposizione.

Il fatto è che scrivendo a Leopardi ci insegna a conoscerlo ed a cogliere nelle sue poesie tutta la forza della sua fragilità.

Ma L’arte di essere fragili non è solo un libro sulla poesia di Leopardi. È un libro moderno  sulla difficoltà, soprattutto dei giovani, di comprendere la vita e la propria forza.

Attraverso la poesia ma anche aneddoti contemporanei, D’Avenia dà la possibilità al lettore di riflettere. Ed io amo molto i libri che fanno riflettere.

D’Avenia ci spiega cos’è secondo lui l’essenza della vita, lo scopo che ognuno di noi dovrebbe assolvere con la propria esistenza.  Ma non lo fa salendo in cattedra con superbia. Con delicatezza ci mostra tutta la forza che a volte si trova nelle persone più fragili e nei momenti più difficili della vita. Ci racconta dei ragazzi che ha conosciuto, delle loro grandi battaglie, di quello che era lui da adolescente.

Questo è un libro che appare piccolo ma che è impegnativo se lo si vuole comprendere sul serio. Perché spinge all’ auto analisi, a chiedersi “ed io a che punto sono?”.

L’Arte di Essere Fragili, Riflessioni Conclusive

Ho letto in giro pareri contrastanti su questo libro. Ad alcuni è sembrata un’ auto celebrazione dell’autore. D’Avenia racconta infatti come i suoi libri siano stati d’ispirazione per ragazzi in difficoltà.

A me pare invece che l’intenzione dell’autore fosse decisamente un’altra. Con L’arte di essere fragili, Alessandro D’Avenia cerca di farci capire che essere semplicemente quel che si è, con consapevolezza e passione, è d’aiuto al mondo. Perché questa è la vera forza, la vera grandezza: essere in grado di realizzare pienamente il proprio essere, a discapito del conformismo.  Quanti ali spezzate, quanti potenziali grandezze sono state sacrificate al conformismo!

Come ho scritto all’inizio della recensione, anche lo stile dell’autore, che io apprezzo molto, non è per tutti. In alcuni tratti è più aulico che scorrevole, quindi è una lettura che potrebbe risultare troppo impegnativa per alcuni.

È anche un libro che parla di poesia ma non è indirizzato solo a chi ama questa forma d’arte. Io ad esempio non sono un appassionato di poesia. Ho trovato però in L’arte di essere fragili gli strumenti per apprezzare la poesia più di quanto non abbia mai fatto fino ad ora.

A chi consiglio questo libro

Concludo la recensione consigliando L’arte di essere fragili ai giovani, a chi non trova il senso della propria vita ed a tutti coloro che stanno attraversando un momento difficile. Molti di loro sono destinati alla grandezza anche se ancora non lo sanno.

Citazione

«Quando guardo una rosa, mi accorgo che le cose dell’universo non sono tenute ad essere belle, eppure lo sono. Perché noi non riusciamo a raggiungere la bellezza di una rosa o dimentichiamo come si fa?»

Curiosità

Da questo libro lo stesso autore ha tratto un racconto teatrale.

Dopo tre romanzi di successo, L’arte di essere fragili è il primo libro di questo autore di un genere diverso.

Alessandro D’Avenia cura personalmente un blog dal titolo profduepuntozero.

Alessandro D’Avenia è un insegnante di greco e latino in un liceo classico.

L’arte di essere fragili – Recensione Libro

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