L’Uomo che Fermò l’Apocalisse – Recensione Libro
L’Uomo che Fermò l’Apocalisse – Recensione Libro
L’Uomo che Fermò l’Apocalisse
di Roberto Giacobbo
Genere: Saggio
Anno di pubblicazione: 2017
Editore: Rai Eri
Trama
È il 26 settembre 1983, in Unione Sovietica. Il tenente colonnello Stanislav Evgrafovič Petrov, contravviene al codice militare e non segue il protocollo. Grazie alle sue scelte, il militare sventa lo scoppio di una guerra nucleare contro gli Stati Uniti. Siamo nel pieno della guerra fredda, molti sono gli avvenimenti ed i segreti di quel periodo storico che abbiamo dimenticato.
Incipit
«La vita di ognuno di noi, anche di quelli che sono meno inclini ad affidarsi e che si vantano con un certo orgoglio di non farlo mai, si fonda sulla fiducia, quasi sempre data in modo inconsapevole… Anche perché se ci soffermassimo a pensare, forse questa fiducia verrebbe spesso meno.»
Recensione
Inizio la recensione di L’uomo che fermò l’apocalisse premettendo che mi aspettavo un libro su Stanislav Petrov.
Ho acquistato questo libro alla presentazione con l’autore. Roberto Giacobbo è un buon parlatore e sentirlo raccontare la sua visita a Petrov mi ha incantato ed incuriosito. Ho comprato il libro spinto dalla voglia di conoscere meglio la storia di questo eroe dimenticato. Sinceramente però ne sono rimasto un po’ deluso.
Il titolo di questo libro rimanda alla storia di un uomo ma è in qualche modo ingannevole. L’uomo che fermò l’apocalisse non parla infatti esclusivamente di Stanislav Petrov. Direi anzi che questo militare russo non è che un elemento marginale della trama.
La storia di Petrov e le scelte che lo portarono ad evitare una guerra nucleare è infatti relegata a circa un terzo del libro. La trama di L’uomo che fermò l’apocalisse è invece piuttosto incentrata sugli anni della guerra fredda.
Non fraintendetemi, il libro di Giacobbo è un buon libro, ricco di informazioni interessanti e curiosità su quel periodo storico. Il fatto è che il titolo è fuorviante e potrebbe trarre in inganno, deludendo il lettore.
Superata la delusione iniziale ho comunque trovato questo testo una lettura costruttiva. Ho trovato diversi aneddoti curiosi e mi ha permesso di conoscere cose che prima ignoravo. E, come dico di solito, se un libro ti insegna qualcosa è sicuramente un libro che vale la pena leggere.
Lo Stile
Un’altra nota amara, per quel che mi riguarda, è lo stile dell’autore. L’uomo che fermò l’apocalisse è un libro alla portata di tutti, non ci sono tecnicismi o raffinatezze linguistiche. Il problema è che questa lettura è estremamente dispersiva, al contrario di altri saggi tipo I tre giorni di Pompei.
Qui infatti si trattano numerosi argomenti diversi mescolandoli tra loro, anche cronologicamente. È difficile non perdere il filo.
Dopo aver letto il libro ho notato che questo è lo stile che contraddistingue l’autore anche quando parla. Ma se nel parlato tenere aperti diversi argomenti funziona, non lo trovo altrettanto efficace nello scritto.
Mentre si parla questo è infatti un buon modo per tenere l’attenzione dell’ascoltatore accesa. Nello scritto invece, specie se non si legge tutto nell’arco di pochi giorni, con questo metodo si crea solo confusione.
La nota positiva è che L’uomo che fermò l’apocalisse è suddiviso in numerosi sotto-capitoli. Questo espediente aiuta il lettore a seguire lo stile frammentato di Giacobbo.
Conclusioni
L’uomo che fermò l’apocalisse racconta il periodo della guerra fredda, le tensioni, i fatti e le azioni militari di allora. Questa lettura, per chi in quegli anni c’era, riporta la memoria al passato, permette di rivivere quel momento. Ed è davvero strano pensare come la gente comune non fosse consapevole di quello che stava succedendo sulla sua testa.
Era un periodo molto diverso da oggi, senza internet e smartphone. Quel che si sapeva era quel che lo Stato voleva che si sapesse. Chissà ancora oggi di quanti pericoli imminenti non abbiamo consapevolezza! È inquietante pensare che pochi uomini hanno in mano la sorte del mondo.
Infatti ancora oggi, a più di 30 anni dalla vicenda di Petrov, il pericolo nucleare è più che mai di attualità.
Concludo la recensione di L’uomo che fermò l’apocalisse consigliando questa lettura agli appassionati di storia contemporanea ed ai fan della trasmissione Voyager, condotta da Roberto Giacobbo.
Citazione
«La sua storia ci racconta come tutto quello che abbiamo costruito e tutto quello che abbiamo ricevuto in dono potrebbe finire in qualunque momento: l’essere umano ha creato strumenti talmente potenti da distruggerlo e, finché esisteranno, nessuno ci garantisce che non saranno usati.»
Curiosità
Roberto Giacobbo è vicedirettore di Rai 2 e dal 2003 conduce la fortunata trasmissione televisiva Voyager.
L’uomo che fermò l’apocalisse è il sedicesimo libro scritto da Giacobbo.
Roberto Giacobbo è stato al centro di pesanti critiche da parte del mondo scientifico e giornalistico. È stato accusato di creare allarmismi ingiustificati e di fare leva sulle paure irrazionali della gente.
La vicenda di Stanislav Petrov raccontata in L’uomo che fermò l’apocalisse è stata raccontata in due documentari, The red Bottom del 2011 e The man who saved the word del 2014.
L’Uomo che Fermò l’Apocalisse – Recensione Libro