Minoica – Recensione libro
Minoica – Recensione libro
Minoica
di Ivano Mingotti
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2016
Editore: NullaDie Edizioni
Trama
La mitologia greca ci ha fatto conoscere la storia del re di Creta, Minosse, dello spaventoso Minotauro e dell’eroico Teseo che lo uccise con l’aiuto di Arianna, figlia del re.
Minoica ci racconta un’altra storia. Questa è la storia personale di Arianna, amata e poi abbandonata da Teseo, i suoi pensieri, le sue paure. Le cose andarono davvero come siamo stati abituati a pensare, come ci hanno raccontato nei libri classici? Ora è Arianna che parla e che ci racconta come sono davvero andati i fatti.
Incipit
«Appoggiata a questa finestra, riesco a vedere, lontana, una nave. So che torna da Atene, che è carica di prigionieri, e che arriverà qua, al porto, a breve.»
Recensione
Inizio la recensione di “Minoica” sottolineando che amo molto la mitologia e che la trama di questo libro mi ha subito attratto. Anche se ho sentito il desiderio di ripassare al volo l’argomento durante la lettura di Minoica, il ricordo della storia di Teseo e del Minotauro era già ben chiaro nella mia mente.
Minoica è il primo libro di Ivano Mingotti che ho letto ed ho trovato estremamente interessante l’idea dell’autore per la trama di questo libro. Dare voce ad un personaggio che, nella versione originale della storia, non ne aveva avuta. Quello che mi ha disorientato è che all’inizio della lettura di Minoica ero convinto di leggere semplicemente la parte mancante della trama originale.
Andando avanti nella lettura mi sono invece reso conto che Mingotti ha scelto di modificare, seppur parzialmente, questa torbida storia della mitologia classica. Sicuramente è stata una scelta originale e molto coraggiosa anche se non mi ha convinto fino in fondo.
Da appassionato di mitologia, questa nuova versione della storia del Minotauro, seppur in un certo qual modo verosimile, mi ha tolto quella magia tipica dei racconti mitologici.
La struttura narrativa del libro è di tipo intimista. Tutta la trama si snoda attraverso la visuale di Arianna, dei suoi pensieri e delle sue emozioni. Non ci sono dialoghi se non qualche sporadico e brevissimo scambio di battute.
Lo stile di questo giovane autore è valido, scorrevole ma con l’impostazione necessaria per raccontare una storia di ispirazione così classica.
Eccessivo Uso di Aggettivi
Se devo evidenziare una pecca, che però potrebbe essere una scelta stilistica dell’autore, è certamente l’eccessivo uso di aggettivi.
In alcune parti questo ossessivo ripetersi di aggettivi che descrivevano lo stesso soggetto o la stessa situazione mi ha piuttosto infastidito. Fortunatamente, con l’evolversi della storia queste ripetizioni si sono notevolmente affievolite dando alla lettura un maggiore respiro. In ogni caso Mingotti è un autore di talento, che sarebbe interessante scoprire alle prese con altri generi letterari.
I personaggi sono quelli della mitologia che ben conosciamo. Teseo, Minosse e Pasifae sono per lo più abbozzati. Quello che vediamo di questi personaggi è soltanto il lato più evidente della loro personalità. Nel caso di Pasifae è stata una descrizione terribilmente squallida, che ha di certo accentuato il carattere libidinoso del personaggio.
Arianna invece, la vera ed incontrastata protagonista del romanzo, ci apre completamente i suoi pensieri, permettendoci di conoscerla molto bene, nei suoi pregi e nei suoi limiti.
Mi è dispiaciuto che, pur parlando di amore, nella descrizione delle emozioni di Arianna si è visto davvero poco sentimento ma molta pulsione erotica. La storia di Minoica avrebbe potuto essere raccontata in modo più poetico. Trovo tristemente ripetitivo negli autori emergenti l’uso costante di riferimenti al sesso anche quando, secondo me, non sarebbero necessari. Ma questo, ovviamente, è solo il mio punto di vista e probabilmente l’autore ha scelto volutamente di relegare Arianna al ruolo di un’adolescente capricciosa in preda agli ormoni.
Il finale di Minoica, che ovviamente non vi svelerò, è del tutto inaspettato. Tenendo conto del fatto che il Minotauro rappresenta simbolicamente l’assoggettamento dell’individuo alle pulsioni della carne, preferisco interpretarlo in modo metaforico perché altrimenti sarebbe davvero troppo grottesco.
Concludo la recensione di “Minoica” consigliando questo libro a chi ha voglia di scoprire un giovane autore italiano con un grande potenziale ed a tutti coloro che amano le reinterpretazioni moderne delle storie classiche.
Citazione
«Quanto è assurdo amore: ci chiede di trovar conforto nella stessa persona per cui proviamo la preoccupazione che ci sta ledendo.»
Curiosità
Ivano Mingotti, l’autore di Minoica, oltre a scrivere romanzi si occupa di corsi di scrittura, traduce saggi e romanzi e conduce una trasmissione radiofonica sui libri.
Questo è il nono libro di Ivano Mingotti.
Minoica – Recensione libro