L’Ultima Riga delle Favole – Recensione
L’Ultima Riga delle Favole – Recensione libro
L’Ultima Riga delle Favole
di Massimo Gramellini
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2010
Editore: Longanesi
Trama
Tomàs è un uomo insicuro come tanti al giorno d’oggi, si lascia vivere senza entusiasmo ed è convinto di non poter far nulla per migliorare la propria esistenza. Una sera, però, si ritrova ad affrontare un’avventura straordinaria che sarà in grado di riaccendere dentro di lui l’amore per la vita e per se stesso.
Attraverso il superamento di alcune prove e l’incontro con personaggi bizzarri, Tomàs farà un viaggio simbolico che lo aiuterà a scoprire le proprie capacità ed a realizzare l’amore. Massimo Gramellini offre un messaggio di speranza ed ha scritto questa favola moderna per cercare di rispondere alle grandi domande che ci accompagnano da sempre: qual è il senso del dolore? Esista l’anima gemella? La nostra vita può essere trasformata dai sogni?
Incipit
“Arianna era esattamente il genere di ragazza di cui avrebbe potuto innamorarsi. Doveva darsela a gambe e sparire, prima che fosse troppo tardi.
Mancava meno di un’ora all’appuntamento e al solo pensiero starnutì. Ecco, l’avrebbe chiamata per comunicarle che un raffreddore contagioso impediva al suo naso di cenare con lei.”
Recensione
Non è facile valutare L’ultima riga delle favole con una recensione oggettiva ed equilibrata.
Questo è certamente il genere di libro che o si ama o non si riesce nemmeno a concludere; credo che nel nostro giudizio, molto dipenda da quanto riusciamo ad immedesimarci nei timori e nelle debolezze del protagonista.
L’ultima riga delle favole è una storia totalmente metaforica, con un’ambientazione surreale, che offre molte piccole perle di saggezza e diversi buoni spunti di riflessione; a tratti può risultare un po’ troppo retorico ma, nell’insieme, è un libro inusuale che ho apprezzato.
L’ultima riga delle favole non è un libro adatto ad una lettura di semplice svago perché, nonostante la trama fantasiosa, costringe il lettore a procedere lentamente nella lettura, per non perdere il filo della narrazione e per riuscire ad assimilare i numerosi concetti etici/filosofici proposti.
Per chi non è avvezzo a questo tipo di letture L’ultima riga delle favole rischia di diventare una gran noia; nonostante tutto, però, la mia recensione di questo libro tende verso un giudizio abbastanza positivo.
Personaggi
I personaggi del libro sono stereotipi di persone facilmente riconoscibili nella vita di ognuno di noi che ben si adattano a questa favola. Polvere mi ha fatto pensare a come il cinismo sia una delle poche correnti di pensiero che ci condannano alla morte interiore e a quanto sia difficile uscirne per chi è abituato a pensare con disprezzo a tutte le cose della vita che possono invece renderla bella.
In L’ultima riga delle favole Tomàs cerca di salvare la propria anima e, attraverso questa impresa, accompagna il lettore nell’esplorazione del proprio mondo interiore, spingendolo a guardarsi dentro per affrontare le proprie paure.
Credo che per apprezzare pienamente questo libro sia necessario avere la voglia di mettersi in discussione come il protagonista. Spesso nelle sentenze pronunciate dai suoi maestri delle “Terme dell’Anima” è possibile scorgere dei concetti che possono aiutarci a capire un po’ meglio anche noi stessi.
Per quanto mi riguarda L’ultima riga delle favole è un libro interessante che consiglierei a chi, come Tomàs, pensa di non poter cambiare la propria vita soltanto perché non ha mai provato a cambiare se stesso.
Citazione
“L’amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. L’azione che rivelerà il tuo intento vale più delle parole che dei gesti fanno scempio. Coi discorsi puoi ingannarti, coi discorsi puoi ingannare, ma convincere e convincerti puoi soltanto con l’esempio”.
Curiosità
Massimo Gramellini è il vicedirettore de La Stampa e collabora con la trasmissione Che Tempo che fa di Rai Tre.
L’ultima riga delle favole è stato tradotto in diverse lingue ed ha venduto più di 250.000 copie.
L’ultima riga delle favole – Recensione libro